«Nel celebrare l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, è importante ricordare che la povertà non si ferma ai confini dell’UE» ha ricordato il presidente della Commissione Europea, Josà© Manuel Barroso, chiedendo un maggior impegno agli Stati membri.
L’UE, infatti, eroga oltre la metà degli aiuti mondiali e per questo resta il principale donatore sulla scena internazionale, tuttavia dovrebbe aumentare il livello degli aiuti, migliorarne l’efficacia e la destinazione a beneficio dei Paesi e dei settori più bisognosi. Con un contributo di 49 miliardi di euro, il livello degli aiuti europei nel 2009 ha registrato una lieve flessione, attestandosi allo 0,42% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) dell’UE. Si tratta di un risultato in realtà ancora lontano dallo 0,56% del RNL previsto come obiettivo intermedio comune entro il 2010 e dello 0,7% del RNL da realizzare entro il 2015.
La Commissione Europea ha quindi adottato un piano d’azione per accelerare i progressi verso la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM). Il piano d’azione, che potrebbe costituire la posizione dell’UE in vista del Vertice dell’ONU sugli OSM previsto per il prossimo settembre, si articola in 12 punti. Ad esempio: promuovere gli OSM più in ritardo grazie a misure settoriali in materia di genere, sanità , istruzione e sicurezza alimentare; favorire la titolarità dei Paesi in via di sviluppo nel raggiungimento degli OSM lavorando in partenariato, come nell’ambito della strategia comune UE-Africa; garantire che altre politiche dell’UE, ad esempio in materia di sicurezza, scambi, migrazione, sicurezza alimentare e cambiamenti climatici, lavorino coerentemente al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo; potenziare l’efficacia degli aiuti coordinando meglio i programmi nazionali di aiuti a livello europeo, destinando meglio i fondi e risparmiando così da 3 a 6 milioni di euro l’anno; sostenere iniziative mirate a finanziamenti innovativi ad elevato potenziale di reddito e garantire che i benefici siano destinati ai più poveri; favorire il ruolo dei Paesi in via di sviluppo nella compagine governativa internazionale, in seno alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale, agevolando la riforma dell’ONU intesa a potenziare l’efficacia delle agenzie.
«Faccio appello agli Stati membri perchà© i Paesi in via di sviluppo rientrino nella nostra visione del futuro. La promozione dello sviluppo deve essere parte integrante della risposta europea alle sfide mondiali» ha dichiarato Barroso, aggiungendo: «Abbiamo la possibilità che questo diventi un nuovo decennio dello sviluppo e mi impegno personalmente a promuovere la realizzazione di questo programma a livello mondiale nei prossimi Vertici del G8 e del G20 e in occasione della riunione di revisione dell’ONU sugli OSM».