L’UE chiede il cessate il fuoco a israeliani e palestinesi

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In seguito ai bombardamenti aerei effettuati dall’esercito di Israele sulla Striscia di Gaza, che hanno causato oltre 190 morti e decine di feriti, l’UE ha chiesto alle autorità   israeliane e palestinesi un immediato cessate il fuoco e la tutela della popolazione civile.
«Siamo preoccupati per la situazione a Gaza» ha detto un portavoce dell’Alto rappresentante per la Politica estera dell’UE, Javier Solana, invocando un cessate il fuoco immediato e chiedendo a tutte la parti «di mostrare la più grande moderazione, perchà© bisogna fare il possibile per rinnovare la tregua».
Anche la presidenza di turno francese dell’UE, ormai giunta agli ultimi giorni del suo mandato, ha chiesto attraverso il presidente Nicolas Sarkozy la «cessazione immediata dei lanci di missili su Israele, così come dei bombardamenti israeliani su Gaza». Il presidente francese, sottolineando che «non esiste una soluzione militare a Gaza» e chiedendo l’instaurazione di una «tregua durevole», ha espresso la sua «più viva preoccupazione per l’escalation della violenza» nell’area, condannando «le provocazioni irresponsabili che hanno portato a questa situazione così come l’uso sproporzionato della forza».
Anche la Commissione europea ha chiesto a israeliani e palestinesi il ritorno immediato a un cessate il fuoco: la commissaria europea per le Relazioni esterne, Benita Ferrero-Wadner, ha espresso in una nota «grande preoccupazione» per l’offensiva aerea lanciata da Israele sulla Striscia di Gaza ed ha chiesto a israeliani e palestinesi di «porre fine all’escalation delle violenze che stanno mettendo in pericolo la popolazione civile».
Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, «pur riconoscendo le preoccupazioni di Israele per il proseguire degli attacchi con missili da Gaza» ha invece ribadito «l’obbligo di Israele al rispetto della legge umanitaria internazionale e dei diritti umani», condannando «l’eccessivo uso della forza che ha portato all’uccisione e al ferimento di civili». Ban ha condannato anche «gli attacchi da parte dei militanti palestinesi» e si è detto «profondamente turbato che i ripetuti appelli ad Hamas per farli cessare siano andati inascoltati». Il segretario generale dell’ONU ha poi ribadito che le scorte umanitarie siano fatte entrare a Gaza e ha chiesto ai leader internazionali e della regione, inclusi i leader del Quartetto, uno sforzo per porre fine rapidamente alla violenza.

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