Italiano il record delle infrazioni nel mercato interno

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Alla fine del 2008 l’Italia aveva il primato europeo dei procedimenti aperti d’infrazione a norme dell’UE con 112 casi, mentre in materia di trasposizione delle norme nella legislazione nazionale l’Italia ha un deficit dell’1,3% contro una media europea dell’1%, per un totale di 21 direttive dell’UE non trasposte.
Dal quadro di valutazione del mercato interno, svolto dalla Commissione europea, risulta che gli Stati membri dell’UE fanno registrare in generale buoni risultati sotto il profilo dell’attuazione tempestiva delle regole del mercato interno nel diritto nazionale. La maggior parte dei Paesi è infatti in linea con il nuovo obiettivo dell’1% convenuto dai capi di governo: 17 Stati membri hanno raggiunto l’obiettivo, con Danimarca e Malta che fanno registrare i migliori risultati (sole 5 direttive non adottate in tempo); la Repubblica Ceca ha compiuto i maggiori progressi abbassando il deficit di recepimento dell’1,1% (portandolo all’1,4%); Cipro, Grecia, Portogallo, Polonia e Lussemburgo, non hanno invece raggiunto l’obiettivo dell’1,5%, mentre il deficit di recepimento di Lussemburgo e Polonia è doppio rispetto a quello medio dell’UE.
Rispetto alle infrazioni, invece, la maggior parte dei casi aperti riguarda Italia (112) e Spagna (103), seguite da Grecia (91), Germania (90) e Francia (85). L’Italia, data la grande quantità   di procedimenti aperti, ha fatto registrare anche la maggiore riduzione (15), seguita da Francia (9), Spagna e Malta (5). Sono invece cresciuti i procedimenti riguardanti Belgio e Slovacchia, con rispettivamente 14 e 11 nuovi casi. Dei cinque Stati membri che hanno i risultati peggiori in materia di recepimento (Cipro, Grecia, Portogallo, Polonia e Lussemburgo), tre (Grecia, Portogallo, Polonia) hanno anche fatto registrare un incremento del numero di procedimenti d’infrazione aperti.
L’attuale quadro di valutazione ha una duplice funzione: presenta il grado di integrazione economica raggiunto e analizza come gli Stati membri applichino in pratica le regole del mercato interno. Per quanto riguarda questo secondo aspetto, la situazione è perಠnegativa: i dati indicano che il numero medio di casi di cattiva applicazione è salito a 49 per Stato membro e che i tempi per arrivare a una soluzione sono troppo lunghi.

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