Italia e UE rispettino il diritto d’asilo

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L’allontanamento di persone dalle coste europee, senza aver dato loro accoglienza e assistenza medica a terra, rappresenta una violazione di principi umanitari, denunciano le organizzazioni appartenenti al Tavolo Asilo che chiedono alle autorità   italiane «maggior attenzione verso i diritti umani e il diritto d’asilo».
La Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati, la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà   fondamentali, la Convenzione ONU contro la tortura e altre pene o trattamenti inumani o degradanti, la Carta dei diritti fondamentali dell’UE e il Testo Unico sull’immigrazione della normativa italiana vietano le espulsioni, i respingimenti e ogni forma di rinvio, diretto o indiretto, verso luoghi nei quali esista un serio rischio che le persone rinviate possano essere vittime di tortura, persecuzione, altre gravi violazioni dei diritti umani e conflitti armati o condizioni di violenza generalizzata, osserva il Tavolo Asilo, ricordando come «gli obblighi sanciti in questi strumenti internazionali e richiamati dalla normativa nazionale sono inderogabili e debbono essere sempre rispettati dalle autorità   che svolgono attività   di controllo alle frontiere e contrasto all’immigrazione irregolare, anche quando operano in zone extraterritoriali».
Le organizzazioni appartenenti al Tavolo, tra le quali Amnesty International, ARCI, ASGI Federazione delle Chiese Evangeliche, Consiglio Italiano per i Rifugiati, ritengono anche possibile la costruzione di un sistema d’asilo in Paesi esterni all’UE investiti da flussi migratori, tuttavia «ciಠnon puಠcondurre all’ipotesi di demandare a Paesi terzi l’esame delle domande di asilo presentata da rifugiati che intendono chiedere protezione all’Italia e ad altri Paesi europei». Il presupposto «ineludibile» del rispetto del diritto d’asilo nel diritto internazionale, sottolinea il gruppo di organizzazioni, è infatti «rappresentato dal diritto di accesso dei rifugiati al territorio dei Paesi ove essi intendono chiedere protezione e l’esame delle domande di protezione internazionale deve sempre avvenire sotto la piena giurisdizione di tali Stati».
Il Tavolo Asilo chiede quindi alle autorità   italiane ed europee che sia assicurata «una prassi basata sul soccorso, la prima accoglienza e l’identificazione dei gruppi vulnerabili tra cui i richiedenti asilo, le vittime di tratta e i minori», mentre i migranti intercettati devono essere «portati a terra in Italia dove possano essere identificati, presentare richiesta di protezione internazionale e ricevere adeguate cure mediche, con un’analisi dei casi individuali svolta in conformità   con le norme vigenti».

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