Istruzione, formazione e sport: i pilastri di Erasmus+

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Nella seduta plenaria del 19 novembre 2013, il Parlamento europeo ha discusso e adottato il programma Erasmus+, il nuovo programma europeo nell’ambito dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport per il periodo 2014-2020. Erasmus+ unisce i programmi esistenti, insieme all’iniziativa “Youth in action” e, per la prima volta, inserisce lo sport in un programma europeo.
L’obiettivo principale del Programma è di favorire la mobilità a scopo di studio e tirocinio, gli scambi istituzionali, la cooperazione tra istituti scolastici, imprese, associazioni per i giovani, autorità locali e regionali, ONG, ma anche di dare stimolo alle riforme politiche dei settori che fanno parte del programma.
Più di quattro milioni di giovani potrebbero usufruire di un finanziamento per studiare, formarsi, fare volontariato o partecipare ad attività che coinvolgono i giovani anche nell’ambito dello sport in un altro paese dell’Unione Europea.
Come programma unico semplificato, Erasmus+ assicura una gestione più trasparente e un accesso più facile ai finanziamenti che permetteranno ai giovani dai 13 ai 30 anni di studiare in istituti e università di un Paese membro, partecipare a stage o tirocini, lavorare come assistenti, ma anche impegnarsi nel Servizio volontario europeo.
Un valore aggiunto del nuovo Erasmus+ è la componente sportiva, per la quale verranno stanziati fondi a sostegno di attività che favoriscono l’inclusione sociale, la lotta contro il doping, l’intolleranza e la discriminazione.
I programmi a sostegno dell’istruzione e della formazione già esistenti manterranno i loro nomi, tra cui:
• Comenius, per le attività che coinvolgono l’insegnamento superiore;
• Erasmus, per tutti i tipi di studi universitari;
• Erasmus Mundus, per gli studi universitari a livello internazionale;
• Leonardo da Vinci, per l’insegnamento e la formazione professionale;
• Grundtvig, per la formazione di adulti.

Il budget globale del nuovo programma Erasmus+ per il periodo 2014-2020 sarà di circa 14,7 miliardi di Euro, con un aumento del 47% rispetto al precedente settennio. Inoltre, per coloro che si recheranno in Paesi fuori dall’Unione Europea o per gli studenti prevenienti da Paesi terzi, saranno disponibili dei fondi supplementari previsti dallo Strumento di cooperazione allo sviluppo, dallo Strumento europeo di vicinato, dallo strumento di cooperazione con paesi terzi e dallo strumento di pre-adesione.
Il Parlamento europeo introduce inoltre nuovi criteri per l’attribuzione dei fondi per la mobilità volta all’apprendimento : i fondi dovrebbero infatti essere stanziati sulla base della popolazione locale, del costo della vita in ogni Stato membro (al posto del numero di studenti universitari come prima) e della distanza tra le capitali degli Stati membri.
Inoltre, a livello nazionale ogni Stato membro dovrà designare l’agenzia responsabile della gestione del programma a livello nazionale.
Il nuovo Erasmus+, quindi, metterà a disposizione più fondi per un numero maggiore di programmi per dare a tutti la possibilità di arricchire il più possibile il bagaglio culturale, professionale e umano dei giovani europei.

di Sofia Dell’oro

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