Il 17 dicembre scorso il Parlamento Europeo ha approvato il bilancio UE 2015 che ammonta a 145,32 miliardi di euro in crediti di impegno e 141,21 milioni di euro in crediti di pagamento.
È stato, inoltre, approvato un extra budget per il 2014 ammontante a 4,25 miliardi di euro per onorare i pagamenti insoluti dell’anno.
Un risultato che, secondo il presidente della commissione Bilancio del Parlamento, il liberal democratico francese Jean Arthuis «consente la stabilizzazione del debito» e «fa sperare in un progressivo calo dei pagamenti insoluti».
Nella Risoluzione con la quale il bilancio 2015 e l’extra – budget 2014 sono stati adottati, il Parlamento esprime soddisfazione per l’aumento ottenuto nei crediti di impegno sia rispetto al bilancio 2014 (+1,6%) sia rispetto alla proposta iniziale del Consiglio sul 2015 con una vera e propria inversione di tendenza, dal momento che il Consiglio proponeva oltre 500 milioni di tagli.
Le note più negative della Risoluzione riguardano la difficoltà del negoziato e la rigidità della posizione del Consiglio che, sembra dire il Paramento, dimentica il fatto che «la funzione principale della procedura di bilancio consiste nel tradurre in impegni concreti le priorità politiche».
Per uscire dall’attuale impasse il Parlamento ribadisce la necessità di una «profonda riforma del sistema delle risorse proprie» attribuendo enorme importanza al lavoro del Gruppo di Alto livello presieduto da Mario Monti. (17 dicembre 2014)
