Il mondo oltre l’Italia e l’Europa

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Presi come siamo tutti dalla pandemia di coronavirus e dalla sua totale centralità nella comunicazione e nell’attualità, abbiamo sempre più l’impressione che il mondo si sia fermato o che giri soltanto al ritmo delle drammatiche cifre della pandemia. Non è così. 

Cominciamo con l’attualità a partire dalle nostre immediate frontiere, oltre il Mediterraneo, e soffermiamoci sulla guerra in Libia. Non si è fermata, anzi. A nulla sono valsi finora gli sforzi della diplomazia internazionale e gli accordi per una tregua siglati a Berlino nel gennaio scorso. Il 13 aprile è stata giornata particolarmente tesa, con una vera e propria pioggia di missili su Tripoli, lanciata dalle milizie del Generale Haftar. Da segnalare inoltre l’avvio, il primo aprile scorso, della missione Irini, a guida europea, per sovrintendere l’embargo sulle armi verso La Libia imposto dall’ONU.

Sembra tenere invece la tregua nello Yemen, annunciata unilateralmente dall’Arabia saudita che guida dal 2015 una coalizione araba nella guerra senza fine contro i ribelli Houti nel Nord e nel centro del Paese. Una guerra che si aggiunge ad una situazione umanitaria catastrofica, fatta di carestia e di gravi di malattie come il colera. 

Per quanto riguarda la Siria, dove è in vigore una fragilissima tregua concordata fra Russia e Turchia intorno ad Idlib, giunge in questi giorni la conferma da parte dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) che nel marzo 2017 ci furono almeno tre attacchi chimici con sarin e cloro contro la popolazione civile. E’ la prima volta che l’Organizzazione certifica la responsabilità del regime nella guerra che il dittatore Bachar al Assad conduce da dieci a questa parte nel suo Paese.

Per rimanere alle immediate frontiere dell’Europa, non bisogna dimenticare che continuano gli arrivi di migranti sulle coste meridionali dell’Italia. Proprio in questi giorni si sono consumate nuove tragedie in mare con il capovolgimento di barconi alla deriva e il naufragio di molte persone. Vista la situazione di isolamento europeo dovuto alla pandemia,  il problema del salvataggio, dell’accoglienza, del rispetto dei diritti dei migranti e della loro salute, assume oggi un’urgenza particolare e richiede particolare impegno e coraggio politico da parte di tutti i Paesi dell’Europa.

Rivolgendo poi lo sguardo all’Africa, che desta naturalmente grande apprensione a livello internazionale a causa della pandemia, desta interesse il ruolo della Cina nelle forniture a molti Paesi di materiale medico e di formazione del personale sanitario. Un aiuto che si inserisce ormai nella decennale presenza cinese sul continente e con l’obiettivo di inserire l’Africa nel vasto progetto delle nuove vie della seta.

Un ultimo tema da ricordare e che riveste particolare importanza in un momento in cui la metà della popolazione mondiale è ferma fra le mura di casa riguarda lo “storico” accordo raggiunto fra i Paesi produttori di petrolio per ridurre di circa 10 milioni di barili al giorno la produzione di greggio. Di fronte alla caduta vertiginosa del prezzo del petrolio, l’accordo è intervenuto in particolare fra Russia, Arabia saudita e Stati Uniti. Un accordo, come si può intuire, non facile da trovare.

Questi e altri sono i temi che si muovono e continuano ad alimentare un’attualità dietro le quinte di una intransigente e tragica pandemia.

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