Green Deal: la sfida per la neutralità climatica dell’Europa

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Lo scorso 11 gennaio la Commissione ha lanciato il Green Deal Europeo, un piano finalizzato al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di diventare il primo gruppo di Stati ad impatto climatico zero entro la metà del secolo. La speranza è di riuscire ad attivare circa 1000 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati nei prossimi dieci anni per creare un UE climaticamente neutra, verde, competitiva e inclusiva.

Accanto a tali investimenti verdi, verrà istituito il meccanismo per una transizione giusta, dotato di  almeno 100 miliardi di euro nel periodo 2021-2027, al fine di assicurare che la transizione verso la neutralità climatica avvenga in modo equo senza lasciare indietro nessuno. Si tratta di destinare all’azione per il clima e l’ambiente una quota di spesa pubblica senza precedenti, incoraggiando pratiche di bilancio verdi e studiando soluzioni volte a semplificare le procedure di approvazione degli aiuti di Stato nelle regioni interessate dalla transizione giusta.

Questo meccanismo si compone di un Fondo (finanziato anche con nuovi fondi UE) mirato a concedere sovvenzioni in primo luogo alle regioni, affinché queste possano sostenere i lavoratori e le comunità che dipendono dalla catena del valore dei combustibili fossili, aiutandoli ad acquisire abilità e competenze spendibili sul mercato del lavoro del futuro. Attraverso strumenti finanziari già esistenti, quali InvestEU, si tenterà di attrarre investimenti privati a beneficio delle regioni interessate, ad esempio nei settori dell’energia sostenibile e dei trasporti, e aiutare le economie locali a individuare nuove fonti di crescita. Infine, si prevede che il settore pubblico, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti,  sia in grado di mobilitare investimenti compresi tra 25 e 30 miliardi di euro.

Sul tema della transizione giusta è intervenuta la  Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dichiarando che “al centro del Green Deal europeo ci sono le persone. Sosterremo le popolazioni e le regioni chiamate a compiere gli sforzi maggiori affinché nessuno sia lasciato indietro”.

Per approfondire: il comunicato della Commissione

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