Gli italiani e l’UE: i dati dell’Eurobarometro

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Secondo i dati contenuti nell’ Standard Eurobarometro d’autunno 2014, rilevati in Italia, il 70% degli italiani è favorevole ad una politica comune europea dell’energia, evidenziando come il primo obiettivo di un’unione energetica dovrebbe essere la garanzia di prezzi ragionevoli per i consumatori. Il 78% degli intervistati afferma che sia utile aiutare la base industriale europea ad essere più competitiva. Per il 58%, portare l’industria a pesare per il 20% del PIL UE entro cinque anni è un obiettivo realizzabile. Il 63% degli italiani considera opportuno sviluppare l’economia digitale per contrastare la crisi e preparare il futuro, nonostante il 18% degli intervistati non utilizzi mai Internet ed un altro 10% non abbia accesso alla rete.

Gli italiani favorevoli alla politica estera comune dell’Unione Europea aumentano, rspetto alla rilevazione della scorsa primavera, di cinque punti, arrivando al 67%. Il 73% degli intervistati si dichiara sostenitore della politica di sicurezza e difesa comunitaria. Poco più della metà del campione (53%) ritiene che l’Unione Europea aiuti a far fronte alle sfide e alle minacce globali. Scarso è, invece, l’entusiasmo verso nuovi futuri allargamenti dell’Unione Europea. I favorevoli a questa idea sono solo il 30%, mentre i contrari il 52%.

In linea con la media europea, il 73% degli italiani chiede una politica comune in materia di migrazioni. La maggioranza degli intervistati italiani ed europei invocano nuove misure per contrastare l’immigrazione clandestina, e vedono di cattivo occhio l’immigrazione di cittadini extracomunitari. A differenza del campione europeo, però, gli italiani si mostrano reticenti anche verso l’immigrazione di cittadini europei: ne è contrario più di un cittadino su due.

Il 47% degli intervistati identifica in modo primario l’Unione Europea con l’euro, e il 54% si dichiara favorevole all’Unione economica e monetaria fondata sulla moneta unica. Al tempo stesso, però, il 68% non ritiene che l’Unione Europea contribuisca a rendere la vita meno cara.

La percezione che le decisioni europee siano prese a prescindere dai cittadini e dagli Stati è molto forte. Il 69% ritiene che la propria voce non conti nell’Unione Europea, mentre un altro 78% pensa che gli interessi italiani non siano tenuti abbastanza in considerazione. Il 52% degli italiani non è soddisfatto di come funziona la democrazia nell’Unione, è il 51% non si sente cittadino europeo. Comunque, il 47% del campione intervistato continua a pensare che sia meglio restare nell’Unione Europea. In generale, la fiducia degli italiani nelle istituzioni europee cresce, ma la maggioranza continua a mostrare scetticismo.

Il 56% degli italiani dichiara di non comprendere il funzionamento dell’Unione Europea, e il 72% ammette di non essere bene informato sulle questioni in merito. La maggioranza afferma di volerne sapere di più, ma il 54% ritiene che la televisione copra in modo sufficiente i temi europei. Inoltre, negli ultimi dodici mesi il 65% degli italiani non ha viaggiato in alcun Paese UE, il 58% non ha socializzato con cittadini di altri Paesi UE e il 79% non ha letto alcun libro, giornale o rivista in una lingua che non fosse l’italiano.

Infine, gli italiani dichiarano di approvare i diritti creati dall’Unione Europea, in particolare la libertà di movimento. Secondo il campione, i principali valori dell’Unione sono la pace, la democrazia ed i diritti dell’uomo. In ogni caso, la maggioranza degli intervistati continua a sapere poco dei propri diritti di cittadinanza europea.

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