In occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani (18 ottobre) la Commissione Europea ha chiesto migliore protezione per le vittime: «àˆ inaccettabile che sulle centinaia di migliaia di persone ogni anno vittime della tratta verso l’UE o nel suo territorio solo qualche migliaio riceva assistenza».
Secondo la Relazione dell’esecutivo europeo sull’attuazione della direttiva riguardante il titolo di soggiorno da rilasciare alle vittime della tratta, infatti, la maggior parte degli Stati membri dell’UE rilascia ben pochi titoli di soggiorno alle vittime.
Invece, osserva la Commissione, prestare assistenza alle vittime è importante non solo perchà© le si aiuta ma anche perchà© si impedisce che altre persone cadano nelle medesime reti criminali: «Le vittime della tratta di esseri umani non sempre osano cooperare con le autorità di contrasto e quindi è difficile individuare gli autori dei reati. àˆ pertanto importante, per più motivi, sfruttare appieno le leggi già esistenti». In questo senso va la nuova proposta di direttiva europea presentata nel marzo 2010, che ravvicina il diritto penale sostanziale, garantisce una migliore protezione e assistenza alle vittime e rafforza l’attività di prevenzione; prevede inoltre il principio della non applicazione di sanzioni alle vittime per i reati che sono state costrette a compiere come conseguenza diretta del loro stato di vittima.
«Che sia per lavoro forzato o sfruttamento sessuale, la tratta di esseri umani è un delitto orribile e va chiamato con il suo vero nome: schiavitù moderna. Combatterla è una priorità fondamentale. Dobbiamo mobilitare ogni mezzo per rafforzare la prevenzione, l’attività di contrasto e la protezione delle vittime» ha dichiarato la commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmstrà ¶m.