Gaza: grave la situazione della popolazione

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Mentre anche il Consiglio d’Europa, come l’UE e l’ONU, chiede l’immediato cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese e le presidenze dell’UE uscente (francese) ed entrante (ceca) convocano d’urgenza un Consiglio dei ministri degli Esteri, la guerra continua e sale il numero delle vittime.
Secondo una stima dell’Agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti ai profughi palestinesi (UNRWA), effettuata sulla base di informazioni raccolte da fonti mediche e negli ospedali, il bilancio complessivo di tre giorni di offensiva militare israeliana a Gaza è di 321 morti (tra i quali almeno 21 bambini e 7 donne) e un migliaio di feriti.
Amnesty International denuncia la grave situazione della popolazione civile palestinesi, che oltre ai rischi enormi derivanti dai bombardamenti soffre la mancanza di cibo, medicine, elettricità  , acqua e altri generi di prima necessità  . Secondo l’organizzazione per i diritti umani, Israele deve permettere l’accesso dei feriti agli ospedali israeliani e a quelli palestinesi di Gerusalemme Est e del resto della Cisgiordania. L’Egitto, a sua volta, deve mettere a disposizione i propri ospedali per tutti coloro che non possono essere curati a Gaza e assicurare che le guardie di confine non ricorrano all’uso eccessivo della forza contro chi fugge dai bombardamenti. Hamas deve garantire che le proprie forze di sicurezza e milizie non impediscano od ostacolino in alcun modo il passaggio dei feriti e dei degenti che cercheranno di lasciare Gaza.
Amnesty ha reiterato la propria richiesta di una fine immediata degli «attacchi illegali e sconsiderati d’Israele contro le aree residenziali e densamente popolate di Gaza», sottolineando che tra gli obiettivi colpiti dall’esercito israeliano figurano abitazioni private e altri edifici tra cui un’università  , e ha chiesto ancora una volta ad Hamas e agli altri gruppi armati palestinesi di porre fine ai lanci indiscriminati di razzi contro le città   e i villaggi del sud d’Israele.
La comunità   internazionale, specialmente i membri del Quartetto (Nazioni Unite, UE, Russia e USA) e i Paesi membri della Lega araba «devono andar oltre la retorica ed esercitare pressioni concrete su entrambe le parti in conflitto per porre fine alle violazioni del diritto internazionale in corso» denuncia Amnesty, secondo cui le parti contraenti delle Convenzioni di Ginevra dovrebbero a loro volta prendere in considerazione la convocazione di una riunione d’emergenza per affrontare la situazione.

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