Flexicurity: ministri europei e addetti ai lavori a confronto

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I ministri dell’UE, riuniti a Lisbona in una Conferenza organizzata dalla presidenza di turno portoghese, hanno discusso per la prima volta la proposta della Commissione europea di definire un approccio comune in materia di flexicurity, cioè il tentativo di conciliare flessibilità   e sicurezza del lavoro.
Il dibattito europeo sulla flexicurity, lanciato circa un anno fa dalla Commissione europea con il Libro Verde sulla modernizzazione del diritto del lavoro e proseguito con la comunicazione del giugno scorso sui principi comuni, è in pieno svolgimento e vede posizioni piuttosto divergenti tra le varie parti coinvolte, con la Confederazione Europea dei Sindacati (CES) molto critica rispetto all’approccio proposto dalla Commissione definito «troppo liberista». Secondo i sindacati europei, infatti, la flexicurity è accettabile solo se porta vantaggi anche ai lavoratori oltre che ai datori di lavoro.
La Commissione europea non si oppone a tale richiesta, almeno in teoria, e infatti il commissario europeo responsabile per l’Occupazione e gli Affari sociali, Vladimir àƒâ€¦à‚ pidla, sostiene la necessità   di «definire un approccio bilanciato, che metta in atto nuove forme di sicurezza per i lavoratori e li aiuti nell’adattarsi ai cambiamenti, ma che contemporaneamente risponda al bisogno delle imprese di manodopera adattabile e qualificata».
In questi termini si è svolto il dibattito di Lisbona, cui erano presenti oltre ai ministri europei vari rappresentanti di organizzazioni sindacali e di imprenditori, membri di organizzazioni non governative ed esperti della materia, mentre gli elementi di maggior rilievo emersi durante i lavori saranno trasmessi ai leader europei che nel dicembre prossimo dovranno approvare i principi comuni sulla flexicurity.

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