àˆ necessario un «radicale mutamento» della politica energetica per raggiungere, «in modo indissociabile», i tre obiettivi principali che l’UE deve perseguire in materia, ossia la sicurezza dell’approvvigionamento e la solidarietà tra gli Stati membri, la lotta al cambiamento climatico e la competitività .
àˆ quanto afferma una relazione adottata dal Parlamento europeo, che sollecita grandi investimenti infrastrutturali e una rete energetica comune, chiede ai governi di dotarsi di sufficienti rigassificatori e di sviluppare un nucleare sicuro, auspica piani anticrisi e l’intensificazione delle relazioni nel Mediterraneo e con la Russia. Anche perchà©, sottolinea, l’UE importa oggi il 50% dell’energia che consuma e tale percentuale potrebbe raggiungere il 70% nel 2030.
L’Europarlamento invita gli Stati membri a considerare il «riesame strategico» quale base per l’attuazione di una politica energetica per l’Europa e la definizione di un piano d’azione ambizioso per il periodo 2010-2012. Confermando gli obiettivi «20-20-20» entro il 2020, invita perಠl’UE e gli Stati membri a ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno dell’80% entro il 2050, nonchà© a perseguire un miglioramento dell’efficienza energetica del 35% e il raggiungimento di una quota di energia da fonti rinnovabili pari al 60%. In tale contesto, esorta la Commissione a sostenere tutti gli investimenti previsti in nuove infrastrutture per l’importazione di energia e in tecnologie connesse alle energie rinnovabili, nonchà© un approccio ambizioso per quanto riguarda la futura legislazione in materia di risparmio ed efficienza energetici, in particolare nei settori dell’edilizia, dell’industria e dei trasporti e per la pianificazione urbana e le apparecchiature.
Chiedendo di promuovere la cooperazione su scala internazionale, l’Europarlamento invita l’UE a collaborare con i Paesi dell’area del Mediterraneo e del Nord Africa, in particolare sull’energia solare ed eolica, esortando la Commissione europea a creare nuovi mercati regionali dell’energia con i Paesi vicini, come la Comunità euromediterranea dell’energia, e rilevando la necessità di includere la Turchia nel dialogo permanente con la regione caspio-caucasica. I deputati europei appoggiano l’intenzione di negoziare un nuovo accordo di ampia portata con la Russia, che fornisce il 42% del gas naturale e il 30% del petrolio greggio importato nell’UE, e sottolineano la necessità di includere l’Ucraina nel dispositivo europeo di dialogo permanente con la Russia, dato il suo ruolo chiave come Paese di transito, rilevando inoltre l’importanza geopolitica della regione del Mar Nero per la sicurezza energetica dell’UE e per la diversificazione del suo approvvigionamento di energia.