Europarlamento: la Russia rispetti gli impegni

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Anche il Parlamento europeo ha discusso della situazione del Caucaso: da più parti è stata sottolineata la necessità   di rispettare l’integrità   territoriale della Georgia e condannata la reazione sproporzionata da parte russa, con la conseguente richiesta all’UE di rafforzare la sua politica di vicinato.
Molti eurodeputati hanno condannato il riconoscimento delle regioni indipendentiste caucasiche, taluni hanno criticato l’azione della Georgia, mentre la maggioranza ha evocato la necessità   di affrancarsi dalla dipendenza energetica.
Il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, in rappresentanza della presidenza di turno dell’UE ha ricordato i principali elementi del “protocollo d’accordo” in sei punti concordato con la Russia e la Georgia, sottolineando il successo di aver portato a un cessate il fuoco immediato. Il ritiro delle truppe russe, invece, si è completato 8 giorni dopo, salvo per alcuni presidi che dovranno poi essere rilevati da osservatori internazionali. Il ministro francese ha poi osservato che, a differenza del recente passato, nel corso del Consiglio europeo straordinario «l’unità   dell’Europa ha prevalso» e le divergenze tra i 27 sono state meno difficili da superare di quanto atteso. Il ministro ha poi reso noto che l’8-9 settembre una delegazione europea si recherà   a Mosca e a Tbilisi per constatare l’effettivo rientro delle truppe russe entro i confini precedenti il conflitto e la sostituzione dei check point russi con osservatori internazionali, mentre ogni riunione di partenariato con la Russia sarà   sospesa finchà© il ritiro non sarà   completato.
La situazione è «inaccettabile» secondo il PPE, che chiede «una risposta decisa dell’UE» e sottolinea come il riconoscimento unilaterale delle regioni separatiste «violi il diritto internazionale». L’UE deve quindi usare i propri strumenti politici ed economici per convincere la Russia a rispettare gli impegni presi, in particolare sul ritiro delle truppe, sospendendo in caso contrario i negoziati per l’accordo di partenariato.
Per il PSE «nulla giustifica» l’intervento russo, che è «espressione di un comportamento imperialista», e neanche il riconoscimento del Kosovo è una giustificazione, poichà© in quel caso l’UE ha sempre cercato un consenso internazionale, tenendo presente la minoranza serba. Sottolineando la necessità   di rafforzare la politica di vicinato europea nell’interesse della stabilità   della regione, il PSE ricorda che è già   stata proposta un’Unione del Mar Nero, cui potrebbe partecipare anche la Russia.
Secondo i Verdi europei, invece, la questione fondamentale riguarda le relazioni UE/Russia ed è «sciocco» affrontare ora il tema dell’integrazione nella NATO della Georgia e dell’Ucraina. Pur concordando sul fatto che l’intervento russo è stato inaccettabile, i Verdi sottolineato che è stato altrettanto inaccettabile il bombardamento georgiano. Lanciando un appello ad estirpare dalla regione il nazionalismo «che porta alla guerra», i Verdi suggeriscono di proporre a Georgia e Ucraina un partenariato privilegiato come primo passo verso un’eventuale integrazione.

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