Eurobarometro sulle percezioni della gestione delle crisi da parte dell’UE

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La Commissione ha pubblicato il sondaggio sulle opinioni dei cittadini sul ruolo che l’Unione Europea gioca nelle sfide per la loro salvaguardia.

Secondo l’Eurobarometro sul tema “Percezioni della gestione delle crisi da parte dell’UE”, condotto nel mese di aprile tra i cittadini europei, la maggior parte degli intervistati (54%) ritiene che l’UE sia meglio preparata ad affrontare le grandi crisi oggi rispetto a cinque anni fa: ben l’87%, infatti, è consapevole che l’Unione Europea è coinvolta nella gestione delle crisi, mentre l’8% dichiara di aver beneficiato direttamente del sostegno dell’Unione in risposta a una grave crisi o alle persone che li circondano.

Per quanto riguarda la gestione efficace delle crisi, il 69% dei cittadini ritiene che la risposta dell’UE ai soccorsi in caso di catastrofi naturali sarebbe “molto” o “piuttosto efficace”, mentre quasi due terzi degli intervistati (61%) rispondono allo stesso modo in merito alla risposta europea alle emergenze sanitarie, come la pandemia di COVID-19 o le epidemie. Tuttavia, i cittadini dell’Unione sono divisi quando viene loro chiesto di valutare l’efficacia della risposta europea nell’affrontare l’impatto sull’UE dei conflitti violenti (47% “efficace” contro 47% “inefficace”), sintomo di una carenza all’interno delle istituzioni non ancora superata.

Sul ruolo dell’Unione nella gestione delle crisi, l’82% dei cittadini è “totalmente d’accordo” o “tende ad essere d’accordo” sul fatto che l’UE dovrebbe essere maggiormente coinvolta negli sforzi di preparazione alle crisi future, attraverso azioni quali la sensibilizzazione, l’organizzazione di esercitazioni di formazione e di simulazione delle crisi. Di conseguenza, il 79% degli intervistati concorda sul fatto che, oltre alla comunicazione da parte delle autorità nazionali, l’UE dovrebbe svolgere un ruolo più attivo nel fornire informazioni e orientamenti tempestivi ai cittadini in una grave crisi.

Inoltre, il 76% dei cittadini degli Stati membri risponde che l’UE o sia l’UE che le autorità nazionali dovrebbero guidare la risposta coordinata transfrontaliera in caso di grave crisi (il 60% ritiene che ciò dovrebbe essere fatto sia a livello dell’UE che degli Stati membri e il 16% solo a livello dell’UE, un dato importante da considerare in caso di un eventuale passaggio di sovranità dagli Stati membri all’Unione), mentre solo il 18% ritiene che ciò debba avvenire solo a livello nazionale. Ancora, il 69% degli intervistati ritiene che l’UE o sia l’UE che le autorità nazionali dovrebbero organizzare la ripresa e il ripristino della normalità dopo una grave crisi, come avvenuto con il Next Generation UE, (il 60% ritiene che ciò dovrebbe essere fatto sia a livello dell’UE che degli Stati membri e il 9% solo a livello dell’UE, percentuale, come scritto precedentemente, da tenere in conto) e il 28% ritiene che ciò debba avvenire solo a livello nazionale.

In conclusione, la maggioranza degli intervistati è favorevole a un ruolo più attivo dell’UE nella gestione delle crisi, in uno sforzo congiunto con le autorità nazionali. Questo evidenzia il chiaro desiderio di un’UE più forte e più resiliente di fronte alle sfide future per la salvaguardia dei cittadini europei, anche se con il neo relativo alla gestione dei conflitti.

Per maggiori informazioni: l’indagine Eurobarometro

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