Come la pensano gli Europei a proposito di uguaglianza e giustizia? Secondo l’ultimo Eurobarometro il 47% di loro pensa di avere le stesse opportunità dei loro concittadini europei nella gestione della vita quotidiana, e il 38% ritiene che gli avvenimenti accaduti nella loro vita siano giusti. Tuttavia ben l’81% della popolazione ritiene che le differenze a livello di reddito all’interno del loro Stato membro siano molto ampie, una percentuale che – seppur alta – scende lievemente rispetto all’85% registrato nel 2017; infatti nonostante la crisi da Covid-19 la disuguaglianza salariale vede una riduzione per la maggior parte dei gruppi socio-economici. Scende invece la percezione di giustizia della vita, un declino visibile negli ultimi 5 anni: la percezione degli individui che ciò che è accaduto nella loro vita sia giusto è passato da un 51% nel 2017 a – come già detto – un 38% attuale.
Il 78% dei cittadini ritiene che il loro governo nazionale dovrebbe investire di più per affrontare queste disuguaglianze, e il 73% lo auspica da parte dell’Unione Europea. 78% è anche la percentuale di coloro che ritengono che dovrebbe aumentare la spesa pubblica in favore di politiche sociali, soprattutto nei paesi del sud Europa. Le priorità principali percepite in quasi tutti gli Stati membri sono la sanità e l’assistenza a lungo termine, seguite dall’educazione, le pensioni, il settore abitativo, supporto alle famiglie e ai disoccupati. Inoltre si ritiene che ulteriori investimenti nel sociale dovrebbero riguardare la pressione fiscale sulle famiglie (51%).
Il questionario si occupava anche di analizzare l’esperienza degli Europei durante la pandemia: tre cittadini su dieci hanno sperimentato una forma di difficoltà socio-economica. Il 49% è soddisfatto delle misure prese dal governo nazionale e il 46% dalle istituzioni europee, il 19% ha ricevuto almeno un tipo di supporto finanziario introdotto come misura straordinaria a causa della situazione pandemica.
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