La corruzione, definita come l’abuso del potere affidato a fini privati, è una seria preoccupazione per i cittadini dell’UE: il 68% ritiene che la corruzione sia ancora diffusa nel proprio Paese. Al centro dell’attenzione ci sono le istituzioni pubbliche nazionali, dove il 74% degli intervistati ritiene che la corruzione sia sempre più diffusa, seguite dai partiti politici (58%) e dai politici locali, regionali e nazionali (55%).
La corruzione approfondisce le disuguaglianze, erode la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche, mina il buon governo e la giustizia sociale e costituisce una grave minaccia per lo Stato di diritto, la democrazia e i diritti fondamentali. Inoltre, influisce negativamente sugli obiettivi governativi che si concentrano sul miglioramento della disparità di reddito e sulla protezione dell’ambiente.
La relazione sullo stato di diritto dell’UE, pubblicata nel 2020, nel 2021 e nel luglio 2022, dimostra che la natura e la portata della corruzione variano da un Paese all’altro e che l’efficacia delle politiche anticorruzione è molto diversa all’interno dell’Unione.
L’impegno della Commissione contro la corruzione è incentrato sui seguenti pilastri principali: integrazione delle disposizioni anticorruzione nella legislazione e nelle politiche orizzontali e settoriali dell’UE, monitoraggio degli sforzi degli Stati membri dell’UE nella prevenzione e nella lotta alla corruzione, sostegno all’attuazione delle misure anticorruzione a livello nazionale, assistenza tecnica per la politica anticorruzione e promozione della lotta alla corruzione a livello globale.
L’indagine Eurobarometro è stata concepita per esplorare il livello di corruzione percepito e vissuto dai cittadini europei. Condotta per la prima volta nel 2005 ed è stata ripetuta nel 2007, 2009, 2011, 2013, 2017 e 2019.
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