Emissioni gratuite per chi è a rischio di delocalizzazione

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In base alla decisione adottata oggi dalla Commissione Europea le quote di emissioni inquinanti permesse alle installazioni industriali degli Stati membri saranno oggetto di un’asta dal 2013, come previsto dalla direttiva 2009/29/CE ma fino al 2020, una parte di esse continuerà   ad essere assegnata a titolo gratuito soprattutto nei settori ritenuti esposti alla concorrenza dei Paesi terzi.
La commissaria responsabile dell’Azione per il clima Connie Hedegaard ha sostenuto che la decisione adottata rappresenta «una tappa importante nel processo di riforma del mercato europeo del carbone».
La soglia di emissioni consentita è calcolata a livello settoriale prendendo come riferimento temporale gli anni 2007 – 2008 e come riferimento quantitativo la media delle emissioni inquinanti prodotte in ogni settore dagli impianti più efficienti (10% del totale).
La decisone della Commissione stabilisce che in settori a forte rischio di delocalizzazione (abbigliamento in pelle, concimi, carta e cartone, produzione di zucchero, alluminio e vetro) le industrie potranno avere emissioni gratuite fino alla soglia stabilita e che tale agevolazione si protragga fino a tutto il 2020.
Gli impianti non a rischio di delocalizzazione otterranno, invece, una dotazione di quote gratuite pari all’80% della soglia stabilita per quanto riguarda il 2013 e vedranno tale dotazione calare progressivamente fino ad arrivare al 30% nel 2020. La diminuzione delle quote a titolo gratuito sarà   diversa a seconda del settore e per rimanere nel range delle quote gratuite, senza dover ricorrere all’acquisto di quote aggiuntive, le imprese dovranno impegnarsi ad una progressiva riduzione delle emissioni.
Saranno le autorità   nazionali competenti a rilasciare i permessi previa comunicazione alla Commissione Europea dei dati relativi alle attività   di ogni impianto, adempimento da esaurire entro il 30 settembre 2011.

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