Pur con significative differenze tra i diversi Paesi UE, le persone affette da disabilità sono maggiormente esposte a povertà ed esclusione sociale.
È questa la conclusione della recente indagine pubblicata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.
In media, nel corso del 2020, il 29% della popolazione UE di età superiore ai 16 anni e affetta da disabilità si collocava nella fascia di rischio di povertà ed esclusione sociale, contro il 19% registrato tra gli abitanti non affetti da disabilità.
Guida la poco invidiabile classifica la Bulgaria, nella quale si colloca in fascia di rischio oltre il 50% della popolazione affetta da disabilità; seguono i tre Paesi Baltici – Estonia, Lettonia e Lituania – con valori intorno al 40%. L’Estonia presenta inoltre, insieme ad Irlanda e Belgio, alcuni dei differenziali più ampi nella comparazione con la popolazione non affetta da disabilità.
I migliori risultati si registrano in Slovacchia, Danimarca, Finlandia e Austria, nelle quali, comunque, la popolazione disabile in fascia di rischio supera, seppur di poco, il 20%.
L’Italia si colloca in posizione lievemente peggiore rispetto alla media europea, pur con un differenziale piuttosto contenuto rispetto alla popolazione non affetta da disabilità.
Per approfondire: il comunicato di Eurostat
