Oltre 450 punti di vista provenienti da una vasta gamma di attori, divergenze d’opinione, conferma che la normativa del lavoro è essenziale per gestire la forza lavoro dell’UE: sono alcuni elementi emersi dalla consultazione pubblica lanciata con il Libro Verde sul lavoro del 2006.
La Commissione europea ha infatti presentato i risultati della sua consultazione in merito all’adattamento della normativa del lavoro all’attuale situazione del mercato occupazionale. Molte delle risposte pervenute, dichiara la Commissione, sottolineano la necessità di attuare appieno la vigente normativa del lavoro in tutti gli Stati membri e di raggiungere un accordo su questioni d’attualità , come le proposte in merito ai contratti delle agenzie di lavoro temporaneo e al riesame della direttiva sull’orario di lavoro. Secondo la Commissione, dalle risposte si deduce anche che il processo nazionale di riforma nell’ambito della strategia europea per la crescita e l’occupazione e l’approccio integrato per lo sviluppo e l’attuazione di principi ispirati alla flexicurity «sono il modo di procedere più adeguato».
La consultazione, avviata dal Libro Verde sulla modernizzazione del diritto del lavoro, intendeva anche identificare le principali sfide che si incontrano nell’adattare la normativa del lavoro alle evoluzioni del mondo del lavoro, impegnare tutti gli attori in un dibattito aperto sul modo in cui la normativa del lavoro e gli accordi collettivi possono contribuire a promuovere la flessibilità e la sicurezza, stimolare la discussione sul modo in cui rapporti contrattuali flessibili corredati di opportuni diritti possano agevolare la creazione di posti di lavoro e promuovere le transizioni nel mercato del lavoro. Nel complesso, osserva la Commissione, «i partecipanti preferiscono che si trovino soluzioni essenzialmente mediante interventi a livello nazionale, facendo leva su tutta una serie di strategie che rispecchiano le tradizioni e prassi nazionali. Si registra perಠanche una forte disponibilità a convalidare tale esperienza mediante un dialogo e uno scambio di buone pratiche a livello di UE».
Sono pervenute risposte dai governi nazionali, amministrazioni regionali, Parlamenti nazionali, parti sociali a livello europeo e nazionale, ONG, singole imprese, mondo universitario, esperti giuridici e singoli individui. Le conclusioni della consultazione e tutte le risposte sono state pubblicate sul sito web della Commissione.
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