Il Parlamento europeo ha adottato una direttiva sui servizi dei media audiovisivi che prevede regole più morbide in materia di diffusione della pubblicità televisiva. La nuova normativa entrerà in vigore progressivamente dalla fine dell’anno al 2009.
La regolamentazione delle interruzioni pubblicitarie e della loro tipologia seguirà criteri quantitativi e/o qualitativi a seconda che si tratti di tv tradizionale o di pay-tv e web-tv. In pratica, per film, telefilm, telegiornali e trasmissioni per bambini in tutta l’UE il ritardo massimo tra due «pagine» di pubblicità è ridotto a trenta minuti contro i tre quarti d’ora di oggi. La nuova normativa mantiene il limite di dodici minuti di pubblicità ogni ora e sopprime il tetto di tre ore per giorno, anche se gli Stati membri potranno avere regole più rigide. àˆ poi introdotto il cosiddetto “product placement”, cioè l’inclusione di prodotti durante un film o trasmissione tv a determinate condizioni: vietati nei programmi per bambini; non possono essere pubblicizzati tabacchi o medicine che richiedono la prescrizione medica; i telespettatori dovranno essere chiaramente informati all’inizio e alla fine del programma. Rispetto alla pubblicità subliminale, il volume del suono non dovrà eccedere la media del volume del resto della trasmissione, mentre gli spot non dovranno recare offese in termini di discriminazione o «contro la dignità umana».
La Commissione europea ha espresso soddisfazione per l’approvazione senza modifiche da parte dell’Europarlamento della nuova direttiva “Servizi di media audiovisivi senza frontiere”. «Con queste regole aggiornate, che migliorano la certezza del diritto e ribadiscono il principio del Paese d’origine, le politiche audiovisive europee riusciranno a meglio soddisfare le esigenze di un’industria dinamica in rapida evoluzione mantenendo nel contempo standard elevati di protezione dei consumatori» ha commentato la commissaria europea responsabile per la Società dell’informazione e i media, Viviane Reding, sottolineando: «La regolamentazione ne risulterà alleggerita, saranno assicurate migliori possibilità di finanziamento dei contenuti e una maggiore visibilità degli aspetti legati alla diversità culturale e alla tutela dei minori».