Resta alta l’emergenza umanitaria nella regione russa della Cecenia, martoriata da anni di conflitto, violenze e distruzioni, per questo l’UE ha deciso di stanziare 11 milioni di euro da utilizzare a supporto della popolazione cecena.
I fondi dell’UE riguarderanno sia gli sfollati interni alla Cecenia sia i profughi e i rifugiati fuggiti nei Paesi confinanti. All’interno della Cecenia le possibilità di ritorno alle proprie abitazioni sono rese molto difficili dalle diffuse distruzioni, mentre per quanto riguarda i ceceni fuggiti nelle vicine Repubblice russe si stimano attualmente circa 14.000 persone in Inguscezia e quasi 5000 in Daghestan. Inoltre, oltre 2000 ceceni sono rifugiati in Azerbaigian e oltre 1000 in Georgia, tutte persone che vivono in condizioni precarie e di estrema vulnerabilità .
Il fondo dell’UE sarà gestito dal dipartimento Aiuti umanitari della Commissione europea e in Cecenia sarà indirizzato principalmente su attività per le nuove generazioni, per la sicurezza alimentare, per i servizi di cura madri-figli e per la riabilitazione delle abitazioni private.
Nonostante pare sia diminuita l’intensità del conflitto in Cecenia, le operazioni militari russe e cecene così come quelle della guerriglia non sono terminate e la popolazione continua a soffrire gravi violazioni dei diritti umani. Situazione che condiziona direttamente la consegna degli aiuti il cui accesso è legato alle condizioni di sicurezza.
Dall’inizio del secondo conflitto ceceno, nell’autunno 1999, l’UE ha stanziato 220 milioni di euro per la crisi diventando il primo donatore per la regione.
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