Cresce il tasso di occupazione nell’UE

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218,5 milioni di persone residenti nei 27 Stati membri dell’UE e di età   superiore ai 15 anni svolgevano un’attività   lavorativa nel 2007, per un tasso di occupazione generale salito dal 62,1% del 2000 al 64,5% del 2006 fino al 65,4 del 2007.
àˆ quanto rilevato da Eurostat sulla base dei risultati dell’Indagine sulle forze lavoro 2007, da cui emerge come il tasso di occupazione maschile abbia raggiunto il 72,5%, quello femminile sia passato dal 57,3% del 2006 al 58,3% del 2007 e quello delle persone con più di 55 anni abbia raggiunto il 44,7% rispetto al 43,5% dell’anno precedente.
Sette Stati membri hanno registrato nel 2007 un tasso di occupazione nella fascia d’età   15-64 anni superiore al 70%: Danimarca (77,1%), Paesi Bassi (76%), Svezia (74,2%), Austria (71,4%), Regno Unito (71,3%), Cipro (71%) e Finlandia (70,3%). Viceversa, cinque Paesi dell’UE hanno avuto prestazioni decisamente inferiori con tassi di occupazione al di sotto del 60%: Malta (55,7%), Polonia (57%), Ungheria (57,3%), Italia (58,7%) e Romania (58,8%).
Per quanto riguarda l’occupazione femminile, i tassi più elevati sono stati rilevati in Danimarca (73,2%), Svezia (71,8%), Paesi Bassi (69,6%) e Finlandia (68,5%), i più bassi hanno invece riguardato Malta (36,9%), Italia (46,6%) e Grecia (47,9%). Le differenze tra i tassi di occupazione maschile e femminile sono stati minimi in Finlandia (4 punti percentuali), Svezia (5 punti) e Lituania (6 punti), particolarmente elevati invece a Malta (37 punti), in Grecia (27 punti), Italia (24 punti) e Spagna (22 punti). Tra le persone over 55, poi, i tassi di occupazione più alti hanno riguardato Svezia (70%), Estonia (60%) e Danimarca (58,6%), i più bassi Malta (28,3%), Polonia (29,7%) e Lussemburgo (32%).
In generale, nel 2007 il 18,2% delle persone occupate nell’UE lavorava part time, con percentuali particolarmente elevate nei Paesi Bassi (46,8%), in Germania (26%), Regno Unito (25,5%) e Svezia (25%), mentre le quote di lavoro a tempo parziale più ridotte hanno riguardato Bulgaria (1,7%), Slovacchia (2,6%), Ungheria (4,1%) e Repubblica Ceca (5%).

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