Contro la crisi promuovere il microcredito

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Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di presentare proposte legislative per agevolare l’erogazione di microcrediti alle imprese in crisi di liquidità   e alle persone svantaggiate, quali immigrati, minoranze, precari e donne, al fine di incentivare il lavoro autonomo.
Secondo l’Europarlamento, l’attuale crisi finanziaria e le sue possibili ripercussioni sull’economia nel suo insieme «mostrano gli inconvenienti dei prodotti finanziari complessi» e la necessità   di esaminare vie «per migliorare l’efficienza e porre in essere ogni possibile canale di finanziamento quando le imprese hanno un accesso ridotto al capitale causato dalla crisi di liquidità  ».
Per microcredito nell’UE si intende un prestito di importo pari o inferiore a 25.000 euro, che secondo i deputati europei dovrebbe essere promosso tra tutte le persone e le imprese che non hanno accesso diretto al credito e in particolare ai gruppi più svantaggiati: «comunità   rom, immigrati, persone che vivono in aree rurali svantaggiate, persone che si trovano in situazioni di lavoro precario e donne». I progetti dovrebbero riguardare il rilascio di garanzie per gli erogatori di microcredito da parte di fondi nazionali o dell’UE, la prestazione di servizi aggiuntivi per i beneficiari di microcredito che includa una formazione mirata obbligatoria finanziata mediante i Fondi strutturali e lo scambio delle migliori pratiche di gestione.
Al fine di evitare sovrapposizioni, L’Europarlamento precisa che la Commissione europea dovrebbe designare un’unica entità   di coordinamento che riunisca tutte le attività   finanziarie dell’UE connesse al microcredito e finanziare o cofinanziare solo i progetti associati al mantenimento dei diritti di sicurezza sociale quali l’assegno di disoccupazione e l’aiuto al reddito. Il Parlamento ritiene poi necessaria la formulazione di un quadro europeo per gli istituti microfinanziari bancari e non bancari.
Per svolgere un’azione di sensibilizzazione sul microcredito, alla Commissione è chiesto anche di introdurre il concetto di microcredito nelle statistiche e nella legislazione attinenti alle istituzioni finanziarie, elaborare una strategia di comunicazione allo scopo di promuovere il lavoro autonomo come alternativa al salariato, «in particolare come modo di sfuggire alla disoccupazione per le categorie svantaggiate di destinatari» e vagliare, alla luce della recente crisi dei subprime, i vantaggi e gli svantaggi delle forme dirette di microcredito rispetto agli strumenti di credito cartolarizzato. Gli Stati membri dovrebbero inoltre «escludere tassi d’interesse eccezionalmente elevati».

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