Contrastare razzismo e xenofobia su Internet

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«La discriminazione razziale è uno dei flagelli della nostra società   contemporanea e deve essere combattuta con determinazione e senza tregua» dichiarano gli organi europei preposti alla difesa dei diritti umani in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale (21 marzo).
In una dichiarazione congiunta, la Commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza (European Commission against Racism and Intolerance – ECRI), l’Ufficio per le istituzioni democratiche dell’OSCE (Office for Democratic Institutions and Human Rights – ODIHR) e l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Fundamental Rights Agency – FRA) sollecitano l’adozione di misure decisive contro il razzismo e la xenofobia, in particolar modo per quel che concerne Internet: «Le nostre organizzazioni sono preoccupate per le manifestazioni e i comportamenti razzisti, come ad esempio il crescente uso di Internet da parte di gruppi razzisti per il reclutamento, la radicalizzazione, la direzione ed il controllo, nonchà© l’intimidazione e la discriminazione degli oppositori», soprattutto attraverso i siti di social network. Secondo le organizzazioni europee devono essere contrastate decisamente tali opinioni, pur facendo attenzione a non mettere a repentaglio la libertà   di espressione. «Al tempo stesso – si legge nella dichiarazione congiunta – noi crediamo fortemente nel potenziale enorme di Internet per superare i pregiudizi basati su razza, colore, lingua, nazionalità  , religione. Questo potenziale deve essere pienamente utilizzato».
La FRA ricorda poi che, tra le persone immigrate e appartenenti a minoranze etniche intervistate, una persona su tre ha dichiarato di essersi personalmente sentita discriminata negli ultimi 12 mesi, mentre il 12% è stato vittima di un reato a sfondo razziale.
I tre organi europei chiedono dunque ai governi di: investigare e perseguire i crimini basati su motivi razziali, etnici, religiosi o di altro tipo e di utilizzare pienamente gli strumenti giuridici internazionali e nazionali ed i canali di cooperazione in materia; fornire formazione a funzionari di polizia e pubblici ministeri su come affrontare i crimini d’odio motivati da razzismo, xenofobia e antisemitismo, soprattutto sul web; verificare che le legislazioni nazionali offrano una base adeguata per rispondere ai crimini motivati da razzismo e xenofobia su Internet; istituire o espandere i programmi educativi per bambini e giovani sulle espressioni di razzismo e xenofobia sul web; adottare misure efficaci contro il razzismo su Internet che non mettano perಠin pericolo la libertà   di parola e di espressione.
Alla società   civile è invece richiesto di esplorare le modalità   per utilizzare la popolarità   dei siti di social networking per combattere il razzismo, nonchà© di monitorare il web per denunciare le manifestazioni di odio razzista e xenofobo, mentre l’industria del web dovrebbe assumere un ruolo attivo nell’affrontare la questione del razzismo su Internet elaborando e realizzando efficaci meccanismi di risposta pur rispettando la libertà   di espressione.

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