Continua l’aumento della disoccupazione

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In settembre il numero complessivo di disoccupati ha superato i 22 milioni nell’UE, dei quali 15,32 milioni nella zona euro, con un aumento di circa 5 milioni in un anno (3,2 milioni nei Paesi dell’euro) e un tasso salito al 9,2% nell’UE e al 9,7% nell’area dell’euro.
La perdita di posti di lavoro, tendenza occupazionale negativa in corso ormai da parecchi mesi, in settembre ha segnato un inasprimento di 286.000 unità   nell’UE e di 184.000 nella zona euro rispetto al mese precedente, con i tassi di disoccupazione più elevati degli ultimi nove anni e circa due punti percentuali in più rispetto al settembre 2008.
Le rilevazioni di Eurostat segnalano i tassi di disoccupazione più alti in Lettonia (19,7%) e Spagna (19,3%), mentre i meno elevati hanno riguardato i Paesi Bassi (3,6%) e l’Austria (4,8%). Rispetto a un anno fa tutti gli Stati membri dell’UE hanno segnato un aumento dei tassi di disoccupazione, con gli incrementi maggiori in Lettonia (dall’8,1% al 19,7%) ed Estonia (dal 4,1% al 13,3%) e i più contenuti in Germania (dal 7,1% al 7,6%), Italia (dal 6,8% al 7,4%, ma il dato è aggiornato solo a giugno e non a settembre) e Belgio (dal 7,3% al 7,9%).
Nell’ultimo anno il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto dal 7,1% al 9,6% nella zona euro e dal 6,8% al 9,3% nell’intera UE; quello femminile è passato dall’8,4% al 9,8% nell’area dell’euro e dal 7,5% al 9% nell’UE. Il tasso di disoccupazione giovanile (under 25) ha invece superato il 20%: 20,1% nei Paesi dell’euro e 20,2% nell’UE, mentre un anno prima i due tassi erano rispettivamente al 15,7% e al 15,8%. La Spagna resta il Paese dell’UE con la maggior disoccupazione tra i giovani (41,7%) mentre i Paesi Bassi registrano la situazione meno negativa dell’UE (6,8%).

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