Globalizzazione dei mercati, aumento di prodotti a basso costo, evoluzione della domanda dei consumatori sono tutti elementi che inducono l’UE a voler puntare sulla «qualità », per questo la Commissione europea ha aperto un dibattito sulle modalità per valorizzare i prodotti alimentari di qualità .
Con la pubblicazione di un Libro verde, che prende in esame norme, programmi di qualità e di certificazione e sistemi di etichettatura attualmente in vigore nell’UE – compresi quelli relativi alle indicazioni geografiche, all’agricoltura biologica e ai sistemi regionali e privati di certificazione della qualità dei prodotti alimentari – l’UE ha così avviato una consultazione per capire come meglio aiutare gli agricoltori europei a valorizzare i prodotti alimentari e le bevande di qualità che producono. In pratica, la Commissione chiede ai cittadini europei interessati che cosa si possa migliorare per sfruttare i punti di forza dell’agricoltura europea e informare meglio i consumatori sui prodotti in vendita, lasciando aperta la consultazione e attendendo contributi fino alla fine dell’anno per poi giungere a una comunicazione nel corso del 2009 che potrà dar luogo a proposte legislative in materia.
Nell’UE i prodotti devono attenersi alle necessarie caratteristiche di qualità e agli opportuni requisiti di produzione, mentre quelli dei Paesi emergenti che hanno costi di produzione inferiori aumentano la pressione che grava sugli agricoltori dell’UE. Un processo favorito da globalizzazione, accordi commerciali, mercato più libero e minore protezione ai confini, ma «gli agricoltori europei devono affrontare queste sfide senza paura» sostiene la Commissione, perchà© soddisfano già alcuni dei più rigorosi requisiti al mondo in materia di agricoltura e «hanno le competenze necessarie per garantire che i loro prodotti abbiano le qualità chieste dal mercato». Per tale motivo, la Commissione ritiene che gli agricoltori europei non debbano considerare tali esigenze vincoli ma piuttosto autentiche opportunità da cui trarre profitto, fornendo esattamente quello che chiedono i consumatori, differenziando nettamente i loro prodotti sul mercato e ottenendo così un vantaggio competitivo.
Per accrescere la competitività dei settori agricolo e silvicolo, preservare l’ambiente e stimolare la crescita e l’occupazione nelle comunità rurali, poi, la Commissione europea ha lanciato una Rete europea per lo sviluppo rurale. Il ruolo della politica europea di sviluppo rurale è infatti fondamentale nelle zone rurali dei 27 Stati membri, che occupano il 91% del territorio dell’UE e nelle quali vive oltre la metà della sua popolazione. Tale Rete, presentata a Cipro nel corso di una Conferenza ad alto livello, riunirà responsabili decisionali, amministratori, rappresentanti del mondo accademico e altri operatori di rilievo del settore, tutti provenienti da ogni parte dell’UE, offrendo loro la possibilità di scambiare più facilmente opinioni, informazioni ed esperienze che, grazie alla Rete europea per lo sviluppo rurale, incideranno sulla futura politica di sviluppo rurale dell’UE.