Consiglio d’Europa: stop alla discriminazione delle donne

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«àˆ giunto il momento per gli Stati e gli attori sociali di intraprendere interventi incisivi, non solo applicando le leggi, ma anche predisponendo politiche sociali destinate a combattere la discriminazione nei confronti delle donne» sostiene il Consiglio d’Europa, secondo cui va promosso un «cambiamento culturale per rendere effettiva la parità   tra gli uomini e le donne».
In occasione della Giornata internazionale della donna 2010 il Consiglio d’Europa ha rivolto questo appello agli Stati membri, ricordando l’azione da esso condotta in questi anni a favore della promozione della donna su diversi fronti, quali l’adozione di misure giuridiche, la mobilitazione dell’opinione pubblica, la formazione e la ricerca.
«Lo status giuridico delle donne in Europa è migliorato negli ultimi anni, ma si deve constatare che i progressi sono ancora troppo lenti. Molta strada resta ancora da percorrere. Dobbiamo sforzarci di fare ancora un grande balzo in avanti, contrassegnato da nuove politiche e nuove strategie. Non possiamo parlare di completa democrazia senza l’uguaglianza tra l’uomo e la donna» ha dichiarato il segretario generale dell’organizzazione, Thorbjà ¸rn Jagland.
Il Consiglio d’Europa ha poi pubblicato uno studio che rileva come negli ultimi anni non sono stati compiuti progressi significativi per aumentare la presenza femminile negli organi decisionali politici. Nel 2009, la percentuale media di donne ministro in Europa era pari al 28,6%, mentre la presenza femminile in seno ai Parlamenti nazionali si attestava al 21,7%: un lieve progresso rispetto al 2005, quando la percentuale di donne ministro era pari al 19,9%, ma per quanto riguarda la rappresentanza femminile all’interno dei Parlamenti nazionali non si è registrata alcuna variazione. Il Consiglio d’Europa invita quindi gli Stati membri a «imprimere un nuovo slancio alle loro iniziative, al fine di mettere in opera la Raccomandazione adottata nel 2003», che stabilisce una soglia minima del 40% per una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini negli organi decisionali politici e pubblici.
Inoltre, il Consiglio d’Europa sta elaborando una Convenzione sulla protezione delle donne contro ogni forma di violenza, compresa la violenza domestica, Convenzione che sarà   eventualmente aperta alla firma nel 2011.

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