In previsione del Vertice informale sul modello sociale europeo, il Partito socialista europeo ha organizzato, con la partecipazione della CES (Con federazione Europea dei Sindacati), una conferenza dal titolo «Una nuova Europa sociale».
Mentre Poul Nyrup Rasmussen (presidente del PSE) ha richiamato all’importanza di salvaguardare il «triangolo d’oro» composto da mercato unico, unione monetaria e Europa sociale, John Prescott (vice premier britannico) ha negato l’esistenza di un unico modello sociale europeo: per il Regno Unito, il modello sociale vuol dire deregolamentazione e libero mercato di stampo thatcheriano. Secondo il presidente del Gruppo socialista al Parlamento europeo, Martin Schulz, le politiche economico-sociali europee dovrebbero essere incentrate sull’occupazione, sulla formazione continua, sulla ricerca e lo sviluppo, sul rafforzamento dei servizi pubblici e sull’anticipazione degli shock economici.
Il Segretario generale della CES, John Monks, ha esposto a grandi linee il contributo dei sindacati europei al Vertice del 27 ottobre: la CES esige «regole giuste» sulle delocalizzazioni e sulle ristrutturazioni, una politica che tenga conto dell’invecchiamento attivo, una legislazione sostenibile sull’immigrazione e una risoluzione dei progetti di direttiva «tempo di lavoro», «servizi» e «lavoratori temporanei».
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