Concordati gli aiuti finanziari all’Irlanda

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«Una risposta sistemica a una crisi sistemica», così il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha definito la decisione concordata dai ministri delle Finanze dei 27 Paesi dell’UE nel corso del Consiglio straordinario Ecofin e dell’Eurogruppo svoltosi il 28 novembre.
Due le principali decisioni prese dai responsabili economici e finanziari dell’UE. La prima ha riguardato la difficile situazione di sostenibilità   economica dell’Irlanda, Paese a cui è stato deciso di concedere un aiuto finanziario, sotto forma di prestito, per circa 85 miliardi di euro in tre anni, una parte dei quali (circa 35 miliardi) sarà   destinato al salvataggio del sistema bancario irlandese.
La seconda decisione, sollecitata dai responsabili politici di Germania e Francia, consiste nella partecipazione dei privati al futuro Fondo permanente di sostegno ai Paesi dell’euro in difficoltà  , cioè il coinvolgimento delle banche al meccanismo di salvataggio. «Siamo perfettamente coscienti delle turbolenze e abbiamo voluto sgombrare il campo da qualsiasi equivoco» ha osservato il commissario europeo Rehn, spiegando che «la partecipazione dei privati a eventuali ristrutturazioni dei debiti sovrani di Paesi in crisi partirà   dalla metà   del 2013, non avrà   carattere automatico, sarà   applicata caso per caso e sarà   in linea con la dottrina del Fondo Monetario Internazionale». Di fronte all’evidenza che l’Unione monetaria non elimina il rischio ma semplicemente lo sposta, dal rischio di cambio al rischio di default, i responsabili economico-finanziari dell’UE hanno quindi concordato una modalità   per risolvere il problema degli aiuti in modo permanente, convergendo sulla posizione della Germania espressa nei giorni precedenti dal presidente della Banca Centrale tedesca (Bundesbank), Axel Weber: «La prossima volta che ci sarà   un problema, gli obbligazionisti dovrebbero essere parte della soluzione anzichà© parte del problema. Finora gli unici che hanno pagato per la soluzione sono i contribuenti».
L’Eurogruppo si è poi impegnato a rivedere le scadenze dei rimborsi dei prestiti UE-FMI concessi alla Grecia nei mesi scorsi allineandole a quelle dell’Irlanda, cosa che concede un margine più ampio all’azione di risanamento delle autorità   greche.
In generale, secondo i presidenti dell’Eurozona, Jean-Claude Juncker, della Banca Centrale Europea (BCE), Jean-Claude Trichet, e il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, è stata data una «risposta di sistema» in grado di calmare la speculazione che stava colpendo l’Irlanda e minacciando altri Paesi della zona euro come Portogallo e Spagna. Ma, ha aggiunto Rehn, «le decisioni prese sono solo una parte di questa risposta sistemica, cui seguiranno altre azioni, come i nuovi e più severi stress test sulle banche europee».

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