Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha organizzato una conferenza sul rilancio e la riuscita della Strategia di Lisbona.
Il punto nodale è sembrato la necessità di semplificazione e razionalizzazione dei tanti obiettivi (contraddittori e poco flessibili) e dei troppi indicatori
Il dibattito si è poi acceso sull’equilibrio fra i tre elementi della strategia: economico, sociale, ambientale.
Secondo il segretario dell’UNICE (Unione delle Confindustrie Europee) l’economia europea è sempre meno competitiva, e l’Europa è invece all’avanguardia in campo sociale e nella protezione ambientale. Il suo intervento è stato contestato, fra gli altri, dal segretario della Confederazione Europea dei Sindacati per il quale è impensabile un radicale ridimensionamento dello stato sociale.
Altri interventi dal mondo delle piccole e medie imprese hanno individuato fra le priorità la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro, anche grazie a maggior flessibilità nei licenziamenti.
Il relatore della CESE, Vever, ha poi constatato che,se nella Strategia di Lisbona sono stati fatti alcuni passi in avanti, permangono grossi ritardi e ha sottolineato l’indispensabile coinvolgimento della società civile, perchà© «è un progetto troppo serio per essere lasciato solo nelle mani dei politici».
I rappresentanti degli organismi nazionali analoghi al CESE hanno confermato il loro impegno e hanno illustrato alcune riforme già in corso nei rispettivi Paesi.