Chiesti fondi e sconti fiscali per il volontariato

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Le organizzazioni di volontariato dovrebbero accedere a finanziamenti sufficienti senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità   di documentazione, secondo il Parlamento europeo che chiede l’eventuale introduzione di esenzioni IVA sugli acquisti e sui beni e servizi ad esse donati.
Sono oltre 100 milioni i cittadini dell’UE che svolgono attività   di volontariato. Il contributo economico degli enti senza scopo di lucro è pari, in media, al 5% del PIL e oltre un quarto di tale cifra è dovuto al tempo impiegato in attività   di volontariato. Un recente studio sulle organizzazioni che si avvalgono di volontari in tutta Europa ha dimostrato che, per ogni euro speso per sostenere l’attività   dei volontari, le organizzazioni hanno ricavato in media un rendimento compreso tra 3 e 8 euro.
Il Parlamento incoraggia quindi gli Stati membri e le autorità   regionali e locali a riconoscere il valore del volontariato per la «promozione della coesione sociale ed economica». Li esorta a operare in partenariato con le organizzazioni del volontariato e a consultare adeguatamente il settore per sviluppare piani e strategie finalizzati al «riconoscimento, all’apprezzamento, al sostegno, all’agevolazione e all’incoraggiamento del volontariato». Anche perchà©, il volontariato «non ha solo un valore economico misurabile, ma puಠanche consentire risparmi significativi per i servizi pubblici» che, peraltro, non dovrebbe sostituire.
Sottolineando la necessità   di accrescere la mobilità   dei volontari e di promuovere progetti transfrontalieri, l’Europarlamento ha ricordato che l’attività   di volontariato «non deve prendere il posto del lavoro retribuito» e che è necessario distinguere in modo più chiaro le organizzazioni di volontariato dalle ONG, le cui attività   non sono organizzate sulle stesse basi.
Gli Stati membri e le autorità   regionali e locali dovrebbero inoltre compiere «veri sforzi» per aiutare le organizzazioni del volontariato ad accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili a fini amministrativi e per progetti. Ma, ammoniscono i deputati, «senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità   di documentazione», pur mantenendo i necessari controlli sull’esborso di fondi pubblici. Il Parlamento invita quindi la Commissione europea a prendere in considerazione – insieme agli Stati membri – «i validi argomenti sociali» in favore dell’introduzione di esenzioni dall’IVA per le organizzazioni di volontariato, registrate a livello nazionale, su acquisti intesi all’esecuzione dei loro compiti nonchà© su beni e servizi donati loro.
Raccomandando di dichiarare il 2011 Anno europeo del volontariato, gli eurodeputati sollecitano l’adozione della Carta Europea del volontariato, che dovrebbe definire il ruolo delle organizzazioni di volontariato e stabilire i loro diritti e le loro responsabilità  .

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