Se Cuneo non è un’isola così felice in Europa
Come se non fossero bastate le brutte notizie arrivate dal Rapporto del Censis su questa Italia che galleggia e quelle giunte dall’indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulle preoccupanti forme di analfabetismo in crescita di casa nostra, adesso rincara la dose anche il Sole 24 Ore del 16 dicembre con la sua tradizionale inchiesta sulla qualità di vita in Italia.
Impotenza e indifferenza alle frontiere dell’Unione Europea
L’Unione Europea nella sua risposta alla crisi siriana in corso non sta scrivendo una bella pagina di storia, sicuramente meno dignitosa di quella scritta tra il 2015 e il 2016 dalla Germania, quando la vera “donna più potente d’Europa”, la Cancelliera Angela Merkel, di fronte all’ondata di centinaia di migliaia di profughi dalla Siria del dittatore Assad, aprì le frontiere sicura di “potercela fare”.
2024, anno di elezioni e di guerre
Siamo giunti alla fine dell’anno e, come sempre, si presenta il tempo dei bilanci e delle prospettive per l’anno che verrà. Tempi tuttavia inquieti che segnano i cambiamenti in corso in questo nostro mondo in pieno movimento.
Raccontare il mondo per immagini nel rapporto del Censis
Da anni il Rapporto del Censis (Centro Studi Investimenti sociali) è atteso per l’approccio spesso originale nella lettura della complessa situazione sociale dell’Italia, da molti anche per l’uso di un linguaggio ad effetto per raccontare questo oggetto misterioso e sfuggente che è il Belpaese. Anche quest’anno, nella presentazione del 58° Rapporto la settimana scorsa, il linguaggio utilizzato rispetta la tradizione anche se forse ormai le parole non bastano più per fare prestare attenzione ai ripetuti allarmi lanciati negli anni.
Se in democrazia non passa l’informazione
Di questo passo, dopo al bavaglio della stampa su vicende giudiziarie, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di riprovarci vietando la diffusione dei dati che raccontano un’Italia diversa da quella di cui avremmo bisogno e molto diversa da quella decantata dalla propaganda politica.
La politica commerciale UE nella competizione mondiale
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Siria, la caduta di una dittatura e l’incertezza del futuro
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Il macabro balletto delle COP
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Sei personaggi in cerca d’autore nell’Unione Europea
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Unione Europea – Stati Uniti: forze e debolezze in campo
Manca poco più di un mese all’insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e i contorni dei futuri rapporti con l’Unione Europea...
Siria, altro incendio in Medio Oriente, altro rischio di escalation
Non si avevano più notizie dalla Siria da un po' di tempo a questa parte, anche se si sapeva che il conflitto siriano non...
Troppi presidenti per la piccola Unione Europea
In questi tempi di investitura di nuovi presidenti nell’Unione Europea e negli Stati Uniti e di conferma, praticamente a vita, di quelli della Russia e della Cina, meritano qualche considerazione gli assetti istituzionali e politici delle principali potenze chiamate a confrontarsi tra di loro, non sempre pacificamente.
Se adesso nell’Unione Europea si recita a soggetto
Di questi “visionari” prendiamone uno tra tanti, il nostro Luigi Pirandello, in una delle sue celebri commedie come quella intitolata “Questa sera si recita a soggetto” e proviamo a leggerla con lo sguardo alla nuova legislatura europea 2024-2029 che, dopo una lunga gestazione, si è aperta formalmente dopo il voto del 27 novembre al Parlamento europeo, con un consenso risicato per Ursula von der Leyen del 51,4% degli europarlamentari, pesantemente sotto la soglia del voto di investitura a luglio.
Quando il diritto internazionale si fa sentire
Da mesi assistiamo con orrore ad una nuova guerra in Medio Oriente, in quella Terra Santa dove, da troppi anni ormai, due popoli non sono mai riusciti a trovare una rispettosa via di convivenza e di pace. Iniziata il 7 ottobre 2023 con un criminale attacco di Hamas, la guerra di risposta di Israele è tuttora in corso, con effetti umanitari devastanti su Gaza e sull’insieme della popolazione palestinese.
Un “governo” fragile per un’Unione Europea nella tempesta
La formazione della nuova Commissione europea non è stata una bella storia per l’Europa e non è ancora finita, almeno fino a quando non verrà definitivamente votata nella plenaria del Parlamento europeo il prossimo 27 novembre per entrare in funzione il 1° dicembre, quasi sei mesi dopo le elezioni europee del giugno scorso.
Pronto Bruxelles, qui Trump: c’è qualcuno?
Il voto americano di inizio novembre ha allargato la distanza tra le due sponde dell’Atlantico e c’è da chiedersi come comunicheranno, e con quali interlocutori, i “due Occidenti” tra loro tradizionalmente alleati.
Un mondo in movimento, tra Cina, America latina e G20
La settimana scorsa, l’America latina è stata al centro dell’attenzione internazionale per due eventi di particolare interesse globale: il Vertice dell’APEC (Cooperazione economica Asia-Pacifico) in Perù e il G20 in Brasile.
Economia europea e italiana: parlano i numeri
La politica abbonda spesso in parole, non sempre per raccontare i fatti, spesso per interpretarli a proprio uso e consumo. Accade però anche che nell’Unione Europea e nei suoi Paesi membri, Italia compresa, la politica debba fare i conti con i numeri quando raccontano di realtà scomode, al punto da parlare da soli.
Unione Europea, priorità ai ponti non ai muri
Sono in molti in questi giorni, in particolare dopo il clamoroso successo di Donald Trump, a chiedersi che cosa possa fare l’Unione Europa, per sé e per il mondo. La risposta non è facile e deve fare i conti con un realismo non esaltante, che non giustifica però rassegnazione e, ancor meno, resa a chi nel mondo preferisce l’arma della forza e della guerra piuttosto che il dialogo civile e gli strumenti del diritto, europeo ed internazionale.
Il ritorno trionfale di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti
Eravamo in molti, in Europa, a temere il ritorno di Donald Trump, ma probabilmente in pochi ad immaginare una vittoria così imponente, senza margini di dubbio. Man mano che affioravano i risultati della tanto attesa elezione del 5 novembre scorso, la cartina dell’America diventava sempre più rossa, il colore dei repubblicani.