«Il rincaro del petrolio, il profilarsi di vincoli di capacità e il potenziale rafforzamento della dinamica dei salari e dei costi avvalorano, unitamente ad altri fattori, la valutazione secondo cui vi sono rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi nel medio periodo. àˆ essenziale pertanto vigilare con molta attenzione per evitare che si concretizzino rischi per la stabilità dei prezzi nel medio periodo». àˆ quanto afferma, nel suo bollettino mensile reso noto il 9 agosto, la Banca centrale europea (BCE) che ha deciso di lasciare momentaneamente invariati i tassi d’interesse di riferimento.
Le aspettative d’inflazione a medio-lungo termine nell’area dell’euro, osserva la BCE, restano «saldamente ancorate su livelli coerenti con la stabilità dei prezzi», cosa che costituisce un presupposto affinchà© la politica monetaria continui a contribuire a una crescita economica sostenibile e alla creazione di posti di lavoro nell’area. Nel complesso perdurano condizioni di finanziamento favorevoli, una vigorosa crescita di moneta e credito e una situazione di liquidità abbondante. Tuttavia, in seguito ai diffusi timori per la crisi mondiale dei mutui, la BCE è intervenuta sulla liquidità fornendo in due giorni oltre 150 miliardi di euro alle banche europee con un finanziamento a tre giorni.
Per il futuro, le prospettive di espansione nel medio periodo restano favorevoli: «Vi sono i presupposti per il perdurare di una crescita sostenuta nell’area dell’euro» sostiene la BCE, secondo cui l’espansione dell’economia è divenuta più equilibrata tra le regioni del mondo e seguita a essere vigorosa.