BCE: risanare i conti e non ripetere gli errori del passato

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«Il risanamento strutturale delle finanze pubbliche continua a progredire con lentezza ed esiste il rischio che alcuni Paesi perseguano politiche procicliche di tipo espansivo»: è quanto sostiene la Banca Centrale Europea (BCE), secondo cui occorre «utilizzare interamente le entrate maggiori delle attese per accelerare la riduzione del disavanzo e del debito».
La BCE mette in evidenza come i programmi di bilancio del 2008 degli Stati membri «dovrebbero tenere conto della necessità  , presente ancora in diversi Paesi, di compiere ulteriori progressi nel risanamento dei conti pubblici, includendo misure concrete di riduzione dei disavanzi, preferibilmente dal lato della spesa». La politica di bilancio per il 2008 e per gli anni successivi dovrebbe pertanto continuare a «considerare il risanamento come parte integrante di una più ampia strategia di medio termine che migliori la sostenibilità   e la qualità   delle finanze pubbliche». Contenimento della spesa e riforma dei sistemi di previdenza sociale sono considerati dalla BCE strumenti che non solo «favoriscono il conseguimento degli obiettivi fissati per il disavanzo e per il debito», ma che permettono anche una «diminuzione della pressione fiscale al fine di migliorare gli incentivi all’occupazione».
Gli Stati membri dell’UE sono dunque invitati dalla BCE a evitare di ripetere gli errori del passato, ad esempio quanto avvenne nel 1999-2000 quando si prevedevano favorevoli prospettive economiche e di bilancio: «Ciಠspinse i governi a ridurre l’imposizione tributaria e ad aumentare la spesa in modo permanente, senza predisporre interventi compensativi di natura strutturale dal lato della spesa» ricorda la BCE. Per non ritrovarsi in quella situazione la prima cosa da fare è che i governi dell’UE sfruttino «le attuali opportunità   per correggere rapidamente gli squilibri dei conti pubblici, così da conseguire solide posizioni di bilancio nel medio periodo». In secondo luogo, osserva la BCE, i governi dovrebbero «evitare interventi fiscali discrezionali di carattere espansivo, sia sotto forma di maggiori spese e/o di minore tassazione di misura permanente».
Per quanto concerne l’Italia, poi, la BCE osserva che il deficit 2007 dovrebbe scendere sotto il 3% ma che il raggiungimento del pareggio di bilancio è a rischio fino al 2011.

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