Barroso rieletto presidente della Commissione Europea

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Con 382 voti a favore, 219 contrari e 117 astensioni tra i deputati del Parlamento Europeo, Josà© Manuel Barroso è stato nominato presidente della Commissione Europea per un secondo mandato di cinque anni.
Barroso ha superato non solo la soglia prevista dal Trattato di Nizza ancora in vigore, che prevede per l’elezione del presidente della Commissione Europea la maggioranza semplice dei voti, ma anche quella del prossimo Trattato di Lisbona in attesa di approvazione, che richiede la maggioranza assoluta degli eurodeputati (369 voti).
Ringraziando l’Europarlamento per «l’enorme fiducia» accordatagli, Barroso ha annunciato di voler lavorare «con tutti i gruppi politici» che hanno sottoscritto il suo programma per i prossimi cinque anni e che userà   questo «capitale» affidatogli «per una rinnovata energia per l’Europa».
La strategia del confermato presidente della Commissione prevede alcuni punti da lui considerati essenziali per il nuovo mandato. Sui principi, Barroso ha intenzione di «raddoppiare gli sforzi» per realizzare «un’Europa ambiziosa, che ponga i popoli al centro della sua agenda politica e che proietti nel mondo i valori e gli interessi europei, un’Europa che sviluppi nuove fonti di crescita e che prosegua nell’oculata regolamentazione dei mercati che operino a favore dei popoli, un’Europa di libertà   e di solidarietà  ».
Per superare la crisi, aumentare la domanda e arginare l’aumento della disoccupazione, la nuova Commissione si pone l’obiettivo di «attuare in modo vigoroso il programma europeo di ripresa economica, mantenere bassi i tassi d’interesse e far uso della disciplina degli aiuti pubblici, per sostenere i governi nei loro sforzi volti a rilanciare l’attività   economica senza che ciಠcomporti ripercussioni negative per altri Stati dell’UE».
In materia ambientale, poi, secondo Barroso l’obiettivo «non è soltanto quello di fare ciಠche è giusto per il futuro del pianeta: investire nelle nuove tecnologie a bassa emissione di carbonio puಠrecare enormi benefici all’Europa in termini di crescita e occupazione. La lotta al cambiamento climatico e la spinta verso un’economia verde offrono immense opportunità   e rafforzeranno la nostra sicurezza energetica».
Sottolineando l’importanza di individuare nuove fonti di crescita, «sostenendo l’industria e spostando l’accento sulla sostenibilità  , sull’innovazione e sulle qualifiche necessarie per mantenere l’industria europea competitiva sui mercati mondiali», il confermato presidente della Commissione ha perಠricordato la necessità   di garantire la permanenza, all’interno di un nuovo approccio, dei valori fondamentali di inclusione, equità   e giustizia sociale: «Non permetteremo che vengano messi a repentaglio diritti sociali di base quali il diritto di associazione o il diritto di sciopero, che sono fondamentali per il modello europeo di società  . Anche se la globalizzazione esercita una forte pressione sulla nostra competitività  , non dobbiamo mai rispondere abbassando i nostri standard, ma dobbiamo piuttosto convincere altri partner ad adottare livelli analoghi, per il loro stesso benessere, e continuare a promuovere condizioni di lavoro dignitose in ogni parte del mondo».

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