Armi leggere: una nuova direttiva aumenta i controlli

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Condizioni più rigorose per acquistare e detenere armi da fuoco, un rigido regime di marcatura delle armi e un archivio informatico che permetteranno di rintracciare tutte le armi e i loro proprietari: questi i contenuti principali di una direttiva approvata dal Parlamento europeo.
Gli Stati membri dovranno poi vigilare attentamente sui rivenditori e sulle compravendite on line, procedere a un migliore scambio di informazioni e stabilire le sanzioni appropriate in caso di violazioni. Dopo la recente strage avvenuta in Finlandia, nel liceo Jokela di Tuusula, l’Europa si è resa conto che il problema della diffusione di armi leggere non riguarda solo gli USA (dove simili fatti criminosi sono frequenti), ma che in un mondo digitale senza confini anche le armi circolano senza controlli e limiti. Per questo, nonchà© per aggiornare una normativa europea ferma al 1991 e adattarla alle disposizioni contenute nel protocollo dell’ONU contro la fabbricazione e il traffico illecito di armi da fuoco (del 2001), la nuova direttiva approvata introduce norme più severe nell’acquisto di armi, anche sul web, un controllo mirato per il traffico di armi e la possibilità   di risalire a proprietario, modello, calibro e numero di serie di ogni arma.
Gli Stati membri dovranno infatti istituire, entro il 2014, un archivio di dati «computerizzato» in cui sia contenuta ogni informazione necessaria relativa a ciascuna arma e sia accessibile alle autorità   competenti. Tale archivio registrerà   e conserverà   «per non meno di 20 anni» (invece dei dieci anni proposti dalla Commissione) tutte le caratteristiche delle armi in circolazione nonchà© i nomi e gli indirizzi del fornitore e dell’acquirente o del possessore dell’arma. A tale proposito, pur accogliendo favorevolmente la direttiva, la Rete Italiana per il Disarmo osserva che solo le nuove armi acquistate dovranno confluire in questo particolare registro: «Se un possessore di pistola non è attualmente obbligato a dichiararla, non sarà   soggetto a nessun obbligo in tal senso. Un problema non da poco, soprattutto in alcuni Paesi dell’UE che non dispongono attualmente di meccanismi di controllo avanzati». àˆ previsto inoltre un controllo supplementare per le armi «modificate», in aumento in tutta Europa, e una maggior importanza per il porto d’armi europeo.
La direttiva non si applica all’acquisizione e alla detenzione, conformemente alle legislazioni nazionali, di armi e munizioni da parte delle forze armate, della polizia o dei servizi pubblici, dei collezionisti e degli organismi a carattere culturale e storico in materia di armi. Così come non si applica neanche ai trasferimenti commerciali di armi e munizioni da guerra e non pregiudica l’applicazione delle disposizioni nazionali relative al porto d’armi o relative alla regolamentazione della caccia e del tiro sportivo. Gli Stati membri avranno la possibilità   di imporre regole più rigide di quelle richieste dalla direttiva europea, mentre la nuova normativa dovrebbe entrare in vigore dal prossimo gennaio, per poi essere applicata nelle leggi nazionali entro il 2010.

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