Antiterrorismo: proposta raccolta dati passeggeri

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Un sistema per la raccolta dati dei passeggeri in volo da o verso l’Europa e deciso contrasto ai siti web di propaganda del terrorismo, sono alcune delle nuove misure antiterrorismo che la Commissione europea intende proporre.
L’Ansa ha infatti anticipato i contenuti principali di un pacchetto per la lotta al terrorismo internazionale che il commissario europeo responsabile per Libertà  , Sicurezza e Giustizia, Franco Frattini, presenterà   la prossima settimana e sarà   varato dall’esecutivo europeo.
La parte più delicata e che farà   molto discutere, perchà© attinente alla privacy dei cittadini, riguarda la richiesta ai Paesi dell’UE di «raccogliere i dati dei passeggeri, trattarli e scambiarli con gli altri Stati membri». La proposta insiste sull’obbligatorietà   della misura, nonostante le perplessità   manifestate da qualche Stato membro più propenso a un approccio volontario. Secondo la Commissione, dovrebbero essere istituite in ogni Paese dell’UE delle «Unità   di informazioni passeggeri», cui le compagnie aeree dovranno fornire tutti i dati dei viaggiatori in arrivo o in partenza. Dati che, nelle intenzioni della proposta, dovrebbero servire esclusivamente allo scopo di individuare e valutare «il livello di minaccia dei passeggeri sconosciuti», senza discriminazioni per quanto concerne razza, religione o costumi sessuali.
Il valore aggiunto di questa misura, spiega la Commissione, è dato dal fatto che le autorità   competenti dei vari Stati membri saranno in grado di ricevere i dati sui viaggiatori per via elettronica e dunque in netto anticipo rispetto all’arrivo di un volo da un Paese terzo, cosa che permetterà   di individuare subito i passeggeri sospetti e di effettuare maggiori controlli al loro arrivo, fino alla possibilità   di rifiutarne l’ingresso nel Paese di destinazione.
Il pacchetto della Commissione prevede inoltre la realizzazione di una banca dati sugli esplosivi presenti negli Stati membri dell’UE, con un sistema di allerta su furti, sparizioni e transazioni sospette, nonchà© l’introduzione del reato penale per chi fa un uso criminale del web diffondendo informazioni sulle modalità   di preparazione di attentati.

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