Analisi sulle fonti innovative di finanziamento

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Per fronteggiare la crisi economico-finanziaria la Commissione Europea ha proposto nuove fonti di finanziamento che permettano di rispondere alle esigenze dei governi nel reperimento di risorse economiche al di fuori delle soluzioni tradizionali.
In uno studio pubblicato dall’esecutivo europeo sono infatti esaminate le possibilità   offerte dagli esistenti strumenti di finanza innovativa nel settore finanziario, della lotta ai cambiamenti climatici e dello sviluppo, al fine di individuare le soluzioni più promettenti.
La risposta finanziaria degli Stati alle sfide globali passa innanzitutto attraverso una riduzione delle spese e un miglioramento dei regimi fiscali esistenti, osserva la Commissione secondo cui è perಠindubbio che opzioni non tradizionali di reperimento dei capitali di cui hanno bisogno (la cosiddetta finanza innovativa) possono offrire un contributo significativo.
Lo studio dimostra che alcuni strumenti permettono di ottenere un significativo «doppio dividendo», derivante sia dalle risorse reperite sia da una migliore efficienza e stabilità   dei mercati. Inoltre si ravvisa un potenziale margine anche nella quotazione delle emissioni di CO2, in aggiunta al meccanismo di “compravendita” delle quote previsto dall’Emission Trading Scheme (ETS), attraverso un miglior coordinamento a livello europeo nell’applicazione della componente relativa al carbonio all’interno delle tasse sui prodotti energetici. Anche in ambito di sviluppo questi strumenti, in parte già   applicati, mostrano un potenziale di miglioramento.
«àˆ evidente che un coordinamento globale sarà   essenziale per il successo di questi nuovi strumenti» sottolinea la Commissione, secondo cui ciಠè possibile solo attraverso la partecipazione di tutti i più importanti attori mondiali, come i Paesi membri del G20: «Un’azione della sola Unione Europea, benchà© giustificata se servisse da modello per altri Stati, sarebbe necessariamente meno efficace» spiega infatti lo studio europeo.

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1 COMMENTO

  1. Non ho letto lo studio della Commissione, ma, da quello che leggo nella nota della redazione di Apiceuropa, la posizione della Commissione Barroso, come sempre, è estremamente timida e preoccupata solo di non fare proposte che possano “disturbare” qualche governo. Oggi è evidente che il bilancio della UE, che si attesta attorno all’1 % del Reddito Nazionale Lordo dei paesi UE, è assolutamente insufficiente a fronteggiare la crisi e a promuovere lo sviluppo sostenibile (come tutti dicono di voler fare); allora perché la Commissione non ha il coraggio di dire esplicitamente che occorre sia una CARBON TAX europea, sia una TOBIN TAX europea, sia l’emissione di EUROBONDS, per poter raddoppiare il bilancio UE ?
    Addirittura il presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy sembra più coraggioso di Barroso, perché ha messo sul tavolo la questione di nuove risorse proprie della UE, mentre la Commissione continua a parlare di “coordinamento” delle politiche degli stati.

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