Amnesty chiede all’UE più tutela dei diritti umani

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L’organizzazione Amnesty International ha presentato alcune raccomandazioni in materia di tutela dei diritti umani alla presidenza di turno spagnola dell’UE, esortandola a sviluppare maggior coerenza all’interno e all’esterno dell’UE ed evitare contraddizioni tra i suoi principi e i suoi interessi economici e di sicurezza.
Tra le principali raccomandazioni indicate alla presidenza dell’UE dall’ufficio europeo di Amnesty: mettere in atto nuove misure contro tutti i tipi di discriminazione in Europa e promuovere l’adozione della direttiva sull’antidiscriminazione; riservare particolare attenzione ai diritti di migranti e richiedenti asilo; avviare indagini sulle detenzioni segrete e sulle extraordinary renditions nell’ambito della cosiddetta «guerra al terrorismo»; prendere in esame dieci casi segnalati di persone a rischio, i cui diritti umani sono stati violati.
Con questi casi Amnesty indica alla presidenza dell’UE gli aspetti prioritari della tutela dei diritti umani, quali la lotta alla discriminazione etnica e alla pena di morte, la tutela dei difensori dei diritti umani e dei prigionieri di coscienza, il contrasto dei maltrattamenti da parte delle forze dell’ordine, della violenza contro le donne e delle violazioni nell’ambito delle attività   antiterroristiche. Anche perchà©, osservano i responsabili di Amnesty, spesso «l’UE sembra essere distante e distaccata dalla vita delle persone», così l’indicare azioni relative a casi specifici puಠfornire alla presidenza spagnola l’opportunità   di mostrare come l’UE possa avere un impatto positivo sulla vita reale.
La Spagna presiede il Consiglio dell’UE in un momento di profondi cambiamenti istituzionali, perciಠsecondo Amnesty dovrebbe utilizzare questa situazione per garantire la rilevanza dei diritti umani nell’ambito del prossimo Servizio europeo di azione esterna e nella nuova Commissione Europea.
L’azione della presidenza spagnola dell’UE nel semestre di sua competenza sarà   monitorata da Amnesty International attraverso l’utilizzo di indicatori creati per valutare i progressi in materia di diritti umani e di altre istanze fondamentali.

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