Allargamento: 2009 anno dei Balcani occidentali

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«Mi compiaccio per i passi avanti compiuti dai Paesi dei Balcani occidentali. Il processo di avanzamento verso l’adesione all’UE puಠessere accelerato, sempre che risultino soddisfatte le necessarie condizioni» ha detto il commissario europeo per l’Allargamento Olli Rehn, presentando il documento di strategia annuale adottato dalla Commissione europea.
I Paesi candidati potenziali che dimostrano di essere pronti potranno vedersi riconoscere lo status di candidati, ha aggiunto Rehn, rendendo nota l’intenzione di approntare uno studio di fattibilità   per preparare il futuro europeo del Kosovo.
Per quanto riguarda i progressi ottenuti nell’ultimo anno nella strategia di allargamento, secondo il Rapporto la Croazia potrà   entrare nella fase finale dei negoziati di adesione entro la fine del 2009 se riuscirà   a rispettare le condizioni richieste. Il Paese è sollecitato a progredire sulla strada delle riforme, soprattutto per adeguare il sistema giudiziario e affrontare la «grave sfida» della lotta alla corruzione e alla criminalità   organizzata.
Quanto alla Turchia, i negoziati di adesione proseguiranno di pari passo con l’andamento del processo di riforma nel Paese: «La Turchia riveste un’importanza strategica capitale per l’UE e mi felicito per il ruolo costruttivo da essa svolto nella crisi del Caucaso. Sul fronte interno, nel 2008 il Paese si è confrontato con forti tensioni politiche ma è giunto ora il momento di rilanciare lo sforzo riformatore».
L’ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha proseguito nella riforma del settore giudiziario e nell’adempimento degli obblighi derivanti dall’Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA), tuttavia è chiamata a migliorare il dialogo politico e democratico nonchà© a un ulteriore impegno nella lotta alla corruzione, nella riforma della funzione pubblica, nel miglioramento del clima commerciale e della politica occupazionale. In Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina, procede l’attuazione degli accordi interinali e vengono compiuti progressi nei principali ambiti di riforma: «Questi Paesi devono ancora impegnarsi per consolidare lo Stato di diritto e per potenziare la capacità   esecutiva. In particolare, l’Albania dovrà   provvedere all’adeguata preparazione e al corretto svolgimento delle elezioni politiche del 2009. Il Montenegro dovrà   continuare con determinazione la riforma del settore giudiziario. In Bosnia-Erzegovina occorre raggiungere il consenso politico necessario per realizzare le riforme, soprattutto affinchà© il Paese assuma una maggiore titolarità   del proprio governo» osserva il Rapporto.
La Serbia, poi, potrebbe ottenere lo status di candidato nel 2009 se continuerà   i progressi fin qui conseguiti collaborando con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia e realizzando passi avanti nei maggiori ambiti di riforma connessi allo Stato di diritto e all’economia.
Infine il Kosovo: nell’autunno 2009 la Commissione presenterà   uno studio di fattibilità   per valutare come conseguire progressi nello sviluppo politico e socioeconomico del Paese e per esaminare in che modo esso potrà   progredire, in quanto parte della regione, verso l’integrazione all’UE.
La Commissione, che nel corso del 2009 potrebbe proporre di sopprimere l’obbligo di visto per i Paesi dei Balcani occidentali se saranno soddisfatte le condizioni stabilite, ritiene che l’allargamento, oltre a favorire gli interessi strategici dell’UE in termini di stabilità  , sicurezza e prevenzione dei conflitti, abbia contribuito ad aumentare la prosperità   e le opportunità   di crescita, a migliorare i contatti con rotte energetiche e di trasporto di capitale importanza e a conferire all’UE un peso maggiore sulla scena mondiale.

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