Al via la XV edizione di “Parole Fra Continenti “

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C’è un filo rosso che percorre i temi affrontati nella XV edizione di “Parole fra continenti”, raccolti nel titolo ampio “Non c’è misericordia senza giustizia”. Un filo che propone una riflessione, in questo anno giubilare, sul tema della misericordia, associandogli quello della giustizia, nella convinzione che senza quest’ultima la misericordia manchi di sostanza e possa indurre malintesi.

Le parole sono importanti e meritano un uso rigoroso. Troppo spesso abbiamo parlato di legalità senza preoccuparci troppo di raffrontarla con la giustizia di cui deve essere espressione, così come spesso abbiamo invocato il valore della solidarietà, talvolta trascurando il fatto che la giustizia viene prima.

“Parole fra continenti” si propone quest’anno, negli incontri che si terranno a Cuneo, Fossano e Boves, di non saltare passaggi importanti parlando di temi centrali come misericordia e giustizia, con i quali si apre la prima giornata di confronti. Ma subito dopo incalzano temi come la centralità dei poveri nella storia, il debito come ostacolo a un’autentica democrazia e il richiamo a eventi drammatici per la giustizia come furono le guerre balcaniche agli inizi degli anni ’90, quando si consumarono massacri sotto gli occhi impotenti di Istituzioni internazionali che avrebbero dovuto proteggere quelle popolazioni e far prevalere il diritto sulla violenza. E intanto le guerre continuano, i conflitti si moltiplicano nel mondo al punto da far dire a papa Francesco che stiamo vivendo una “terza guerra mondiale a pezzi” e diventa sempre più urgente “rompere il cerchio della guerra”, tema che verrà affrontato nell’incontro a Boves, città martire dell’ultima guerra mondiale.

Centrale in questo quadro il duplice rapporto tra giustizia e diritto e tra i principi del diritto internazionale e la sua pratica sul terreno. Si tratta di rapporti non privi di incoerenze, sia che il diritto stenti a tradurre in modo compiuto e con la necessaria urgenza il valore della giustizia, sia che l’esercizio del diritto internazionale, proclamato da Istituzioni come l’Organizzazione delle nazioni unite (ONU), l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa o la stessa Unione Europea, non trovi piena e pronta applicazione nei conflitti e nel loro impatto sulle popolazioni che ne sono vittime.

Conclude queste riflessioni il confronto su un tema di estrema attualità come quello dei flussi migratori e dello sradicamento di milioni di persone dalle loro terre di origine: un’ingiustizia che non può sanare da sola la solidarietà, peraltro molto limitata, da parte dei Paesi di accoglienza, dal momento che la risposta a questo problema drammatico non può che essere nella lotta alle diseguaglianze e alle violenze attraverso politiche di sviluppo e di equa distribuzione delle risorse di questo mondo profondamento ferito dallo sfruttamento da parte di pochi a spese di molti.

Questo dunque il filo rosso di “Parole fra continenti” che si snoda sulle parole-chiave: misericordia, giustizia, diritto, sviluppo, gli ingredienti indispensabili della pace.

parole fra continenti

 

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