Aiuti ai Paesi più fragili: la COP 28 bocciata da Oxfam

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Del tutto insufficienti: è questo il giudizio di Oxfam – la confederazione internazionale di ONG che si dedica alla lotta alla povertà nel mondo – sui risultati ottenuti dalla COP28 in materia di aiuti ai Paesi più fragili nel far fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Secondo Oxfam, infatti, nel biennio 2019-2020 gli stanziamenti dei Paesi più ricchi sarebbero ammontati, in media, a soli 13,64 dollari annui per abitante, destinati a dimezzarsi se si prendono in considerazione quei Paesi attualmente alle prese con conflitti (6,68 dollari l’uno).

Persistono, inoltre, fortissime disuguaglianze tra i singoli Paesi beneficiari in termini di erogazioni: a Tuvalu, ad esempio – uno Stato-arcipelago del Pacifico che i cambiamenti climatici e l’innalzamento dei mari rischiano di condannare alla scomparsa – vengono donati circa 1.083 dollari per abitante; alla Siria, alle prese con una devastante guerra civile che dura ormai dal 2011, solo 0,67 dollari per abitante.

Inoltre, Oxfam rileva come molti di questi aiuti siano erogati sotto forma di prestiti, nonostante molti dei Paesi destinatari versino già in condizioni critiche sotto il profilo della gestione del debito pubblico.

Per approfondire: il comunicato di Oxfam

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