Agenda Italiana per l’Unione Europea con l’On. Gozi – sabato 12 marzo ore 18

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Proseguendo la serie degli “appuntamenti con l’Europa”, il Comune di Cuneo ospita nel Salone d’Onore il prossimo 12 marzo alle 18, l’intervento dell’on. Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei.

Tema dell’incontro l’”Agenda Italia per l’Europa”, oggetto in questi giorni di un serrato confronto del Governo italiano con le Istituzioni europee, con l’obiettivo di disegnare per l’Unione Europea un futuro che la renda capace di affrontare le difficili sfide alle quali è oggi confrontata.

Tra queste sfide sono prioritarie per l’Italia quelle degli attuali flussi migratori, la revisione dell’Accordo di Dublino sull’asilo, il rafforzamento di Schengen, una ritrovata solidarietà tra i Paesi dell’UE, le prospettive aperte dall’accordo tra l’UE e la Gran Bretagna, le misure economiche proposte dal Governo italiano in tema di banche e investimenti e sulla flessibilità dei conti pubblici nazionali per rilanciare la crescita e l’occupazione.

L’incontro è organizzato dal Comune di Cuneo in collaborazione con APICE (Associazione per l’incontro delle Culture) e fa seguito agli “appuntamenti con l’Europa” già realizzati nei mesi scorsi sul tema dei Fondi europei e della “smart city”.

Sandro_Gozi

 

1 COMMENTO

  1. Se tutti i salmi finiscono in gloria, quasi tutti i dibattiti televisivi finiscono con una formula perentoria: l’Europa non c’è. Qualcuno lo dice compiacendosi, per liberarsi da scrupoli di coscienza (come quando si dice che una relazione di coppia è finita, senza pensare a un futuro remoto) e per giustificare la decisione di andarsene per conto proprio, invocando un improbabile “chi fa da sé fa per tre”; qualche altro lo dice con amarezza, o per rabbia o per scuotere gli indifferenti, mostrando le conseguenze nefaste di questo euroscetticismo apatico e rassegnato, argomentando invece che “l’unione fa la forza”. Si tratta di approfondire le questioni, con un supplemento d’informazione, ascoltando e proponendo argomentazioni non banali né fideistiche o scetticheggianti. Possono aiutarci, nella loro sintesi, alcuni “segnali indicatori” latini, che utilizzano l’esperienza per indurre al coraggio e all’azione solidale (ad peiora mala vitanda, ne quid res publica detrimenti capiat). Si può constatare che limitarsi a discutere con cavilli polemici, senza nulla concludere, scadendo nel reciproco insulto e nella sfiducia, equivale ad una resa (dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur); che talora la salvezza può venire dalla percezione di un comune pericolo causato da un nemico comune (salus ex inimico); che la concordia e la discordia non sono indifferenti modalità delle relazioni, dovute al legittimo esercizio della libertà, ma possono fare la differenza tra la vita e la morte (concordia, parvae res crescunt, discordia maxime dilabuntur).Dobbiamo ricordare ai giovani , che ora vedono in televisione, come se fossero fiction, distruzioni e miseria estrema dei rifugiati, che le guerre di pochi decenni fa si potevano evitare, che tuttavia si sono fatte con sofferenze e follie incredibili, che sono stati compiuti anche, da persone come noi, atti di eroismo e di generosità (qui si parrà la tua nobilitate). Difendere oggi, alzando muri e filo spinato, un precario benessere, mentre l’Europa nega nei fatti la sua storia e le sue conquiste etiche e giuridiche, per tener “fuori” persone affamate e infreddolite, e mentre si lasciano appartamenti e cascine di montagna e paesi vuoti e culle vuote di bimbi, significa abdicare alla propria umanità e al proprio futuro. Si potrebbe e dovrebbe invece fare oggi quello che, rinviato al domani, potrebbe avere costi insopportabili per tutti.

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