Il 18 maggio, la Francia ha sottoposto al Consiglio Affari generali un documento in cui espone i principi che l’Ue dovrebbe seguire per i futuri allargamenti, primo fra tutti la «capacità di assorbimento» dell’Unione, concetto ripreso dalle conclusioni del Consiglio europeo di Copenaghen del 1993 che stabilì i criteri che uno Stato deve soddisfare per aderire all’Ue. Secondo la Francia, la capacità di assorbimento ha una triplice dimensione: 1) democratica: il consenso dei cittadini europei all’adesione dello Stato; 2) istituzionale: la necessità di riforme che garantiscano legittimazione democratica, trasparenza ed efficienza delle istituzioni a seguito di nuovi allargamenti; 3) politica e finanziaria: il mantenimento del progetto europeo di integrazione politica e un ripartizione equa dei costi fra i Membri. La Commissione dovrebbe valutare con estrema serietà , ad ogni nuova tappa del processo di allargamento, la «capacità di assorbimento» dell’Unione, al pari dai progressi fatti dallo Stato candidato nel rispetto dei criteri di adesione.
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