Il Parlamento europeo ha ratificato il 18 maggio il Trattato che istituisce la Comunità dell’energia a cui, oltre all’Unione Europea, aderiscono anche gli Stati dei Balcani occidentali, finalizzato a rafforzare la stabilità politico – economica nell’area del Sud-est europeo. I nove stati che vi hanno aderito (Romania, Bulgaria, Croazia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Albania, Serbia, Montenegro e missione ONU per l’amministrazione del Kosovo) si impegnano a far propria l’esperienza europea in tema di mercato energetico interno e a liberalizzare completamente il mercato dell’elettricità e del gas entro il 2008. Il Parlamento ha sottolineato tuttavia la necessità di dare una dimensione sociale al documento, in particolare assicurando una natura giuridica vincolante al Protocollo d’accordo che tratta le questioni legate all’occupazione, alle condizioni di lavoro, alla salute e alla sicurezza, all’informazione e alla consultazione delle parti sociali: in assenza di un quadro regolamentare definito, il rischio è infatti, secondo il Parlamento, che la liberalizzazione energetica porti a sostituire il monopolio pubblico con quello privato, con gravi conseguenze per i lavoratori, per i consumatori e per la democraticità complessiva del sistema.
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