Il Parlamento europeo ha avviato il processo di riforma della PAC dal 2010, raggiungendo la fase finale nel giugno 2013, quando Parlamento, Consiglio e Commissione hanno trovato un accordo politico sulle questioni principali.
La votazione finale in plenaria è avvenuta mercoledì scorso, quando il Parlamento ha approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio sulla riforma della politica agricola europea, in seguito a un’altra serie di negoziati in cui le questioni rimaste in sospeso sono stati risolte. Il pacchetto di norme comprende quattro regolamenti per la politica agricola UE 2015-2020 e una risoluzione contenente le regole del regime transitorio per il 2014.
Il Parlamento ha reso obbligatorio un sistema per fornire ai giovani agricoltori un ulteriore 25% in più nei pagamenti aggiuntivi per i primi 25-90 ettari. Ne beneficeranno i piccoli agricoltori che potrebbero ricevere maggiori contributi, mentre le aziende agricole maggiori che ricevono più di 150.000 euro, vedranno i loro contributi che superano tale soglia ridotti di almeno il 5%.
In base alla nuova politica agricola comune, il 30% dei bilanci degli Stati membri destinati ai pagamenti diretti potranno essere spesi solo se saranno rispettate le misure ecologiche ora obbligatorie, come la diversificazione delle colture, il mantenimento di prati permanenti e la creazione di aree ecologicamente orientate.
Inoltre, chi non rispetta le misure ecologiche obbligatorie incorrerà in ulteriori sanzioni e perderà i nuovi sussidi “ambientali”, che saranno reintrodotti gradualmente nei primi quattro anni della nuova PAC.