La Commissione europea ha presentato il 23 settembre una relazione dettagliata sullo Spazio europeo della Ricerca che, su decisione dei responsabili politici europei, dovrebbe essere completato entro il 2014. L’obiettivo del SER è quello di garantire a ricercatori, istituti di ricerca e imprese una maggiore mobilità, competenza e cooperazione a livello transfrontaliero, in modo tale da rafforzare e rendere più competitivi i sistemi di ricerca dei vari Stati membri
La relazione, pur sottolineando i progessi compiuti in alcuni settori, mette in evidenza aspetti tuttora problematici. In particolare:
la percentuale di spesa pubblica destinata agli investimenti nella ricerca e nello sviluppo è in calo in molti Stati membri;
i programmi nazionali operano ancora in base a norme diverse, rendendo difficile la cooperazione transfrontaliera;
troppi ancora gli ostacoli alla mobilità transfrontaliera dei ricercatori;
le procedure di assunzione dei ricercatori non sono ancora sufficientemente aperte, trasparenti e basate sulla meritocrazia;
la disuguaglianza di genere si traduce spesso in uno spreco del talento delle ricercatrici;
pochi in Europa i ricercatori occupati nell’industria e preparati per competere sul mercato del lavoro.
Maire Geoghegan-Quinn, Commissario europea per la Ricerca, l’Innovazione e la Scienza, ha dichiarato: “Dalla relazione si evince che dobbiamo ancora rimboccarci le maniche. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo sono cruciali, ma per sfruttare al meglio i fondi abbiamo bisogno di sistemi veramente funzionali. Ora è necessario che tutti gli Stati membri e i soggetti coinvolti nella ricerca e nel suo finanziamento diano un chiaro impulso in favore del SER”.
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