Strategie climatiche del G20 insufficienti per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi

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Secondo il Global Climate and Energy Outlook (GECO) 2024, le principali economie del mondo, ovvero quelle del G20, non sono sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale a “ben al di sotto” di 2°C entro la fine del secolo, in contrasto con gli impegni dell’accordo di Parigi del 2015.

Gli attuali impegni nazionali (NDC) non sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C, e le emissioni globali continueranno a crescere, con una previsione di aumento di 2,6°C entro il 2100 se le politiche attuali non cambiano. Per raggiungere il target di 1,5°C, le emissioni globali devono essere ridotte del 56% entro il 2035 e del 90% entro il 2050.

Il 2024 ha registrato temperature record, con un’anomalia di 1,6°C sopra i livelli preindustriali, e gli ultimi dieci anni sono stati tra i più caldi. Questo rapido riscaldamento sta provocando eventi climatici estremi in tutto il mondo. Per mantenere viva la possibilità di limitare il riscaldamento a 1,5°C, ogni paese del G20 deve aumentare la produzione di energia elettrica non fossile e implementare soluzioni come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS).

L’Unione Europea, con politiche climatiche ambiziose, sta facendo progressi verso un futuro a impatto climatico zero entro il 2050, con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990.

Per maggiori informazioni: Prospettive globali dell’energia e del clima (GECO) 2024; Precedenti rapporti GECO; Accordo di Parigi (COP 21); Green Deal europeo

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