Olimpiadi 2024: UE unita nello sport e nella diversità

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L’ Unione Europea è stata protagonista ai Giochi olimpici di Parigi fin dalla cerimonia inaugurale. Uno dei 12 “quadri” sulla Senna ha visto infatti danzare decine di giovani sulle note dell’ Eurodance, simbolo plastico del dinamismo e della diversità.

Nel medagliere finale, quattro delegazioni europee (Francia, Paesi Bassi, Italia, Germania) si sono posizionate tra le prime dieci per numero di successi. E dal 28 agosto iniziano le Paralimpiadi, sempre nella capitale francese.

I Giochi sono l’ evento più seguito e discusso al mondo e perciò hanno offerto una vetrina privilegiata nella promozione dei valori europei come pace, unità, solidarietà collegati ai principi dell’olimpismo. È stata l’ occasione di pensare all’importanza della libertà di movimento e studio all’interno dei Ventisette e alle politiche giovanili e sportive attuate dalle Istituzioni europee.

In un comunicato stampa pubblicato il 27 luglio scorso, la Commissione europea ha messo in evidenza quanto lo sport faccia parte della vita quotidiana di milioni di Europei, sia di chi lo pratica sia di chi lo guarda dal vivo o in TV e la UE è in prima linea nella promozione dell’ attività ginnica. 

Ad esempio, il programma Erasmus+ incentiva la partecipazione in tutti i settori della politica e dello sport. Un’altra iniziativa è la Settimana europea dello sport dal 23 al 30 settembre. La UE collabora inoltre con i Paesi e le federazioni sportive nazionali per rimarcare l’importanza della parità di genere ed è impegnata nella lotta al doping con la condivisione di informazioni tra i partner internazionali per un’equa competizione.

Anche il Comitato economico e sociale europeo (CESE), organo consultivo  portavoce delle istanze della società civile, ha sottolineato il ruolo dello sport nel raggiungimento degli obiettivi e dei valori dell’Unione Europea. L’attività sportiva è un volano per l’inclusione sociale e l’integrazione, aperta a tutti, indipendentemente dal genere, dall’origine etnica, dalla religione, dall’età, dalla nazionalità, dalla situazione sociale o dall’orientamento sessuale. Permette  alle persone di realizzarsi, portando benessere fisico-psichico, oltre ad essere antidoto ai problemi sociali. Il CESE nel suo rapporto punta un faro sul  ruolo chiave svolto dal volontariato nello sviluppo della pratica sportiva di base e raccomanda di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità e agli anziani di fare attività fisica.

Per approfondire leggi il comunicato della Commissione europea e del CESE

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